Papa Francesco: “Poveri piangono e nessuno li ascolta mentre pochi ricchi banchettano”
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"Il grido dei poveri diventa ogni giorno sempre più forte, ma ogni giorno sempre meno ascoltato, sovrastato dal frastuono di pochi ricchi, che sono sempre di meno e sempre più ricchi", così Papa Francesco si è rivolto oggi ai fedeli riuniti nella Basilica di San Pietro per la messa in occasione della Giornata Mondiale dei Poveri. Il grido dei poveri è "il grido dei tanti Lazzaro che piangono, mentre pochi epuloni banchettano con quanto, per giustizia, spetterebbe a tutti" ha aggiunto il Pontefice nel corso della sua omelia, sottolineando che "l'ingiustizia è la radice perversa della povertà". Bergoglio si è scagliato così ancora un volta contro corrotti che depredano le risorse in danno dei più poveri ma no ha mancato di lanciare una stoccata anti aborto elencando tra i poveri anche "bimbi che non nascono".
"Il grido dei poveri è il grido strozzato di bambini che non possono venire alla luce, di piccoli che patiscono la fame, di ragazzi abituati al fragore delle bombe anziché agli allegri schiamazzi dei giochi. È il grido di anziani scartati e lasciati soli", "è il grido di chi deve fuggire, lasciando la casa e la terra senza la certezza di un approdo, è il grido di intere popolazioni, private pure delle ingenti risorse naturali di cui dispongono", ha elencato infatti Francesco, avvertendo che essere dalla parte dei poveri non è una scelta, né una opzione, né "la moda di un pontificato", per la Chiesa deve essere "un'esigenza". "Davanti alla dignità umana calpestata spesso si rimane a braccia conserte oppure si aprono le braccia, impotenti di fronte all'oscura forza del male. Ma il cristiano non può stare a braccia conserte, indifferente, o a braccia aperte, fatalista" ha ricordato ancora Beroglio , concludendo: "Il credente tende la mano, come fa Gesù con lui. Presso Dio il grido dei poveri trova ascolto. Non siamo chiamati a fare del bene solo a chi ci vuole bene. Ricambiare è normale, ma Gesù chiede di andare oltre: di dare a chi non ha da restituire, cioè di amare gratuitamente. Guardiamo alle nostre giornate: tra le molte cose, facciamo qualcosa di gratuito, qualcosa per chi non ha da contraccambiare".