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Papa Francesco: “Più dialogo con l’Islam e i non credenti”

Francesco ha ricevuto in udienza i diplomatici e a loro ha spiegato le linee portanti del suo impegno e dell’impegno della sua diplomazia, per tutti i popoli. Con voi, ha detto il Papa, abbraccio idealmente i vostri popoli, i vostri concittadini, di cui ho presenti “gioie, drammi, attese, desideri”.
A cura di Susanna Picone
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Francesco ha ricevuto in udienza i diplomatici nella Santa Sede e a loro ha spiegato le linee portanti del suo impegno e dell'impegno della sua diplomazia, per tutti i popoli. Con voi, ha detto il Papa, abbraccio idealmente i vostri popoli, i vostri concittadini, di cui ho presenti "gioie, drammi, attese, desideri".

Papa Francesco oggi è tornato a parlare e l’ha fatto rivolgendosi al Corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede che il Pontefice ha ricevuto in udienza nella Sala Regia. Francesco ha riposto la sua attenzione su alcuni punti, tra questi quello di intensificare il dialogo tra le varie religioni: “Penso anzitutto a quello con l’Islam, e ho molto apprezzato la presenza, durante la Messa d’inizio del mio ministero, di tante Autorità civili e religiose del mondo islamico”. Secondo Papa Francesco è nello stesso tempo importante intensificare anche il confronto con i non credenti “affinché non prevalgano mai le differenze che separano e feriscono ma, pur nella diversità, vinca il desiderio di costruire legami veri di amicizia tra tutti i popoli”. L’obiettivo del dialogo tra le diverse civiltà è chiaramente uno: la pace. Papa Francesco ha spiegato che il bene di ogni uomo su questa terra deve essere nel cuore di tutti i Paesi: “Spero sia anche l'occasione per intraprendere un cammino con quei pochi Paesi che ancora non intrattengono relazioni diplomatiche con la Santa Sede, alcuni dei quali – li ringrazio di cuore – hanno voluto essere presenti alla messa per l'inizio del ministero, o hanno inviato messaggi come gesto di vicinanza”, così si è espresso il Santo Padre.

Lottare contro la povertà materiale e spirituale – Bergoglio ha parlato anche delle sue origini piemontesi: “Come sapete – rivolgendosi agli ambasciatori – la mia famiglia ha origini italiane, così in me è sempre vivo questo dialogo tra luoghi e culture fra loro distanti, tra un capo del mondo e l'altro, oggi sempre più vicini e interdipendenti, bisognosi di incontrarsi e di creare spazi reali di autentica fraternità”. Per la prima volta nella storia della Chiesa moderna il discorso al Corpo diplomatico non è stato pronunciato in francese ma in italiano, la lingua del Santo da cui il Papa ha preso il nome, Francesco d’Assisi. Una personalità – ha detto Bergoglio – nota al di là dei confini dell’Italia e dell’Europa e anche tra coloro che non professano la fede cattolica. Il Papa ha ricordato dunque perché ha scelto questo nome: uno dei primi motivi è l’amore che il Santo provava per i poveri.

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