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Papa Francesco pronto a incontrare il Patriarca russo in “territorio neutro” (forse a Bari)

L’incontro, di portata storica, potrebbe avvenire a Bari, città dove sorge una chiesa ortodossa russa, e sarebbe propedeutico per un viaggio del Santo Padre a Mosca.
A cura di D. F.
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Dopo averlo annunciato per anni, ma sempre rimandato, il Papa potrebbe incontrare il Patriarca russo. Francesco – secondo quanto affermato ieri dal metropolita Hilarion, presidente del Dipartimento delle relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca – potrebbe incontrare Kirill prima in un paese neutro e successivamente a Mosca. In tal senso giocherà un ruolo fondamentale la visita che fra due settimane Vladimir Putin farà in Italia, dove incontrerà anche Papa Francesco. I due hanno giocato un ruolo fondamentale nel distendere la situazione siriana: il Santo Padre promuovendo un digiuno per la pace, mentre il presidente Russo chiedendo e ottenendo la distruzione dell'arsenale chimico di Assad. Di fatto, comunque, la comunità di intenti ha avvicinato i due. Hilarion ha spiegato: "In questo momento non stiamo ancora parlando di una visita in Russia del Pontefice, ma della possibilità di un incontro tra il Papa e il Patriarca di Mosca e di tutte le Russie in un Paese neutro".

"Non sappiamo ancora in quale Paese questo potrà avvenire", ha aggiunto il metropolita russo, ma le ipotesi sono diverse. La prima sarebbe la città di Bari, dove c'è una chiesa ortodossa russa. La seconda Vienna; la terza l'abbazia di Pannonhalma, in Ungheria. Tutte le soluzioni rappresenterebbero un territorio "neutro", propedeutico a un viaggio di Francesco a Mosca. Nel frattempo, comunque, il cardinale Angelo Scola ha raggiunto ieri la capitale russa. Un segno di disponibilità al dialogo interreligioso che non è stato ignorato dal Patriarca: "Mai come oggi le nostre Chiese hanno avuto tante cose in comune", ha affermato, esprimendo il suo "plauso" all'azione di Papa Francesco, sperando che "i nostri dissapori storici cessino di svolgere un ruolo critico". "Abbiamo un campo di lavoro comune", ha replicato Scola, affermando che il dialogo ecumenico "non ha mai nascosto le differenze, ma è capace di superarle affermando il valore della nostra unità".

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