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Papa Francesco non ci sarà al Giubileo degli Ammalati, ora è ufficiale: al suo posto monsignor Fisichella

Sarà monsignor Rino Fisichella a celebrare la messa del Giubileo degli Ammalati che si terrà domenica 6 aprile in Piazza San Pietro. Lo si legge in un bollettino diffuso dalla sala stampa della Santa Sede che conferma, dunque, che papa Francesco non ci sarà.
A cura di Susanna Picone
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Papa Francesco, in convalescenza da quasi una settimana a Casa Santa Marta dopo il lungo ricovero all’ospedale Gemelli, non ci sarà al prossimo Giubileo degli Ammalati in programma il 5 e il 6 aprile. Una decisione che era facile immaginare, dato che i medici hanno spiegato che la convalescenza del Pontefice dopo la grave infezione sarà lunga, ma che adesso è ufficiale. Lo riferisce oggi il Vaticano precisando che al suo posto Bergoglio ha delegato monsignor Rino Fisichella, Pro-Prefetto della Sezione per le questioni fondamentali dell'evangelizzazione nel mondo del Dicastero per l'Evangelizzazione.

"Il 6 aprile 2025, V domenica di Quaresima, in occasione del Giubileo degli Ammalati e del mondo della Sanità, alle ore 10.30, sul sagrato della Basilica di San Pietro avrà luogo la Celebrazione Eucaristica presieduta da Sua Eccellenza Reverendissima Mons. Salvatore Fisichella, Pro-Prefetto della Sezione per le questioni fondamentali dell'evangelizzazione nel mondo del Dicastero per l'Evangelizzazione e delegato del Santo Padre Francesco", è quanto si legge nella nota vaticana.

Oggi è tornato intanto a parlare delle condizioni di salute di papa Francesco il Segretario di Stato vaticano, cardinale Pietro Parolin, che in una intervista al Corriere della Sera ha ricordato che è sempre il Pontefice a prendere le decisioni chiave, anche in questo periodo di malattia.

"Il Papa non ha mai smesso di governare la Chiesa nemmeno nei giorni del suo ricovero al Gemelli. E firmava i dossier con la ‘F’", ha detto Parolin, ricordando che appunto il Pontefice avrà bisogno, come hanno detto i medici, “più o meno di due mesi”. Secondo il cardinale, "non c’è nessun cambiamento, nell'essenziale. Il Santo Padre ha bisogno di stare tranquillo per cui, affinché non si affatichi troppo, gli si presentano le questioni sulle quali lui e solo lui può e deve decidere. Il governo della Chiesa è nelle sue mani”.

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