Papa Francesco nomina 20 nuovi cardinali. Alla cerimonia anche Ratzinger
Due Papi oggi nella Basilica di San Pietro hanno assistito alla “creazione” di venti nuovi cardinali. C’era, naturalmente, Papa Francesco ma anche il suo predecessore, il Papa emerito Benedetto XVI. Tra i due Papi vi è stato un saluto affettuoso prima della celebrazione: Bergoglio, entrando in Basilica, ha salutato Ratzinger con una calorosa stretta di mano. Il Papa emerito, che ha accettato volentieri l'invito a partecipare, è entrato in Basilica insieme ai porporati e ha preso posto a sinistra dell'altare. Non è la prima volta che Benedetto XVI partecipa a una celebrazione di Papa Francesco. Per il Papa argentino è stato il secondo concistoro del suo pontificato.
Chi sono i nuovi cardinali – Dei venti nuovi porporati, quindici saranno gli elettori. Ci sono due italiani elettori (oltre a un non elettore, il cagliaritano over 80 Luigi De Magistris): Francesco Montenegro, 69 anni, arcivescovo di Agrigento ed Edoardo Menichelli (Ancona). Solo cinque cardinali provengono dall'Europa, il resto arriva “dalla fine del mondo”. Tre rappresentano l'Asia, tre arrivano dall'America Latina, due dall'Africa e altri due dall'Oceania. Con le nuove nomine, il numero di cardinali elettori sale a 125, di cui 31 quelli già creati da Papa Francesco.
L’omelia del Papa: “Inaccettabile qualunque ingiustizia” – Nel corso della sua omelia nella Basilica di San Pietro Papa Francesco si è rivolto ai nuovi cardinali: “Cari fratelli cardinali, quella cardinalizia è certamente una dignità, ma non è onorifica. Lo dice già il nome -‘cardinale' – che evoca il ‘cardine'; dunque non qualcosa di accessorio, di decorativo, che faccia pensare a una onorificenza, ma un perno, un punto di appoggio e di movimento essenziale per la vita della comunità. Voi siete ‘cardini' e siete incardinati nella Chiesa di Roma, che presiede alla comunione universale della carità”. E “chi è chiamato nella Chiesa al servizio del governo deve avere un forte senso della giustizia, così che qualunque ingiustizia gli risulti inaccettabile, anche quella potesse essere vantaggiosa per lui o per la Chiesa. Che il popolo di Dio possa sempre trovare in noi la ferma denuncia dell’ingiustizia e il servizio gioioso della verità”.