Papa Francesco: “Nel 2015 sofferenze indicibili per i profughi, ma anche gesti di bontà”
Ultimo impegno del 2015 per Papa Francesco, che nella Basilica Vaticana ha celebrato il Te Deum, la tradizionale preghiera di ringraziamento per la conclusione dell'anno appena trascorso. Ripercorrendo l’anno che ci lasciamo alle spalle il Pontefice ha parlato delle tante giornate “segnate da violenza, da morte, da sofferenze indicibili di tanti innocenti, di profughi costretti a lasciare la loro patria, di uomini, donne e bambini senza dimora stabile, cibo e sostentamento”, ma ha ricordato anche i “grandi gesti di bontà, di amore e di solidarietà” che hanno riempito le giornate di quest'anno. Nel ripercorrere il 2015 “siamo interpellati a verificare se le vicende del mondo si sono realizzate secondo la volontà di Dio, oppure se abbiamo dato ascolto prevalentemente ai progetti degli uomini, spesso carichi di interessi privati, di insaziabile sete di potere e di violenza gratuita”, ha detto al Te Deum.
“In tv solo cose brutte, quelle buone sembrano annoiare” – Parlando a braccio il Papa ha sottolineato che i “segni di amore non possono e non devono essere oscurati dalla prepotenza del male”. “Il bene vince sempre – ha continuato Bergoglio – anche se in qualche momento può apparire più debole e nascosto”. Ha inoltre detto che nel mondo “ci sono tante cose brutte” ma anche “tanta gente santa” che “non si vede in televisione”: “C'è questa attrazione verso il male, sembra che piace di più guardare le cose brutte che le cose belle”, queste “non hanno rating, non hanno pubblicità”. “Con le cose buone – ha continuato – la gente si annoia”. Papa Francesco ha rivolto anche un augurio a Roma, affinché possa superare le difficoltà: “L'impegno per recuperare i valori fondamentali di servizio, onestà e solidarietà permetta di superare le gravi incertezze che hanno dominato la scena di quest'anno, e che sono sintomi di scarso senso di dedizione al bene comune”.