Papa Francesco in Ucraina: l’invito del primo ministro di Kiev ricevuto da Bergoglio in Vaticano
Il primo ministro ucraino Denys Shmyhal è stato ricevuto questa mattina da Papa Francesco in Vaticano. Ed è nel corso dell'udienza che il premier ha invitato Bergoglio a recarsi in Ucraina. La conferma arriva dall'ambasciatore ucraino presso la Santa Sede, Andrii Yurash. “Sì, il Santo Padre è stato nuovamente invitato – ha spiegato il diplomatico – questo invito è stato già espresso più volte e sicuramente ripetuto ancora”.
Il premier dell'Ucraina ha partecipato ieri alla Conferenza bilaterale per la ricostruzione, e si è poi trattenuto a Roma per incontrare il Papa in Vaticano. L'invito al Pontefice era stato anticipato già ieri, durante la Conferenza, dal ministro degli Esteri Dmytro Kuleba: “Accoglieremmo il Papa a braccia aperte – le sue parole – l'Ucraina è con il Papa per la pace. Il nostro invito è ancora valido, è permanentemente aperto, può venire in qualsiasi momento”.
Di fatto l'invito non è stato rifiutato dal Papa ma non vi sono al momento indicazioni circa una data già concordata per un eventuale viaggio del Pontefice in Ucraina. Il colloquio privato tra Bergoglio e Shmyhal è avvenuto come di consueto accade nella Sala della Biblioteca ed è durato una trentina di minuti.
Al termine dell'incontro, dopo la presentazione della delegazione ucraina, è avvenuto il tradizionale scambio dei doni: Shmyhal ha fatto dono al Papa della riproduzione di una caraffa in ceramica raffigurante un gallo, sopravvissuta a un bombardamento nei pressi di Kiev, e di spighe di grano dall'Ucraina. Infine ha offerto un libro di foto sulla guerra e la resistenza del popolo ucraino.
Il Pontefice ha ricambiato con la fusione in bronzo di un fiore che nasce con la scritta “La pace è un fiore fragile”, il messaggio per la Giornata mondiale della Pace di quest'anno; il Documento sulla Fratellanza Umana, il libro sulla Statio Orbis del 27 marzo 2020, a cura della Lev, il volume Un'enciclica sulla pace in Ucraina. Il premier Shmyhal ha poi avuto un colloquio anche col cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin.