Papa Francesco ha la febbre, cancellate le udienze di oggi. “Era molto stanco”
Questa mattina, 26 maggio, Papa Francesco è stato costretto a cancellato le udienze a causa della febbre. Non erano previsti incontri con gruppi ma non ha ricevuto neanche singole persone a causa di uno stato febbrile.
"Per via di uno stato febbrile, Papa Francesco non ha ricevuto in udienza questa mattina", confermano dalla sala stampa vaticana.
"Il Papa era stanco, ieri ha avuto una giornata molto intensa , ha visto molta gente, c'è stato l'incontro di Scholas Occurrentes, ha voluto salutarli tutti. Ad un certo punto la resistenza", viene meno. Lo ha detto il segretario di Stato Vaticano, il cardinale Pietro Parolin, a margine di un incontro all'ambasciata di Italia presso la Santa Sede, a proposito della salute del Papa.
Come sta Papa Francesco
Le condizioni di salute del Pontefice avevano preoccupato non poco lo scorso marzo a seguito del ricovero da ieri al Policlinico Gemelli di Roma per un'infezione respiratoria, una "bronchite" che non ha prodotto versamenti, come si è potuto verificare con una Tac a cuore e polmoni. L'infezione sarebbe stata provocata da un virus. Il 1° aprile era stato poi dimesso.
I problemi di salute di Bergoglio
Il ricovero di marzo al Gemelli era stato secondo per Papa Francesco, 86 anni: il primo era stato l'intervento chirurgico del 4 luglio del 2021 per una stenosi diverticolare sintomatica del colon.
Nella vita di Bergoglio comunque non sono mancati i problemi di salute, come l'operazione al polmone subita da giovane, poi la ricorrente sciatalgia e, qualche anno fa, l'operazione alla cataratta. Soffre anche di gonalgia, ovvero un dolore al ginocchio che lo costringe spesso a muoversi in sedia a rotelle.
Della sua salute Bergoglio aveva parlato in una intervista dello scorso gennaio. "Sono in buona salute. Per la mia età, sono normale", aveva detto all'Associated Press, quando aveva anche ribadito di non aver mai preso in considerazione delle future dimissioni, come era stato per il defunto Benedetto XVI, prevedendo di continuare il più a lungo possibile come vescovo di Roma, nonostante un'ondata di critiche da parte di alcuni cardinali e vescovi di alto rango.