Papa Francesco, fedeli in preghiera al Gemelli: “Essere qui è il minimo per il bene che ha fatto”

Un gruppo di fedeli si è riunito in preghiera nel cortile del policlinico Gemelli. Alcuni di loro hanno depositato delle candele, altri dei fiori. “Cerchiamo di stare vicino al Papa”.
A cura di Gabriel Bernard
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I fedeli in preghiera al Gemelli
I fedeli in preghiera al Gemelli

Sono le 16:30 quando la pioggia smette di bagnare il cortile d'ingresso dell'ospedale Gemelli dove Papa Francesco è ricoverato da undici giorni. Un gruppo di fedeli si riunisce attorno al monumento di Papa Giovanni Paolo II. A celebrare la funzione è il vescovo Claudio Giulio Dori.

"Reggi Papa Francesco, sostieni quanti soffrono nel corpo e nello spirito" sono le parole che si sentono durante la preghiera. Intorno le mani strette attorno ai rosari. I volti di chi è preoccupato per la malattia di Bergoglio sono tesi e pieni di speranza.

Tra loro c'è anche chi è venuto da lontano, come Joshua Mar Ignathios, vescovo di Mavelikkara, una municipalità dello stato federale indiano del Kerala. "Francesco è un uomo che si è sempre distinto per la sua semplicità, fin dalla scelta di vivere a Santa Marta e non nel palazzo Apostolico. Un uomo che ha sempre visto il prossimo come un suo amico".

Gli occhi del mondo sono puntati verso la finestra al decimo piano dell'ospedale dove riposa il Papa. Le telecamere dei giornalisti di ogni nazionalità ruotano attorno ai fedeli in preghiera. "Siamo nell'occhio del ciclone" afferma Dario Russo, studente di medicina che vive il campus medico del Gemelli quotidianamente. "Il campus ha un'aria diversa in questi giorni. C'è una certa freneticità, ma penso che questo sia un momento da vivere attimo per attimo, lentamente per stare vicini al Papa"

Insieme a lui c'è Michele Ferrantino, guarda gli omaggi deposti sotto la statua di Wojtyla, le candele accese con stampata la foto di Bergoglio e i palloncini con gli auguri di guarigione. "Facciamo quel poco che possiamo fare, ma la nostra presenza, le nostre preghiere, spero possano aiutare in qualche modo il Santo Padre". Poi Dario aggiunge: "Come studenti di medicina la nostra aspirazione è quella di aiutare il prossimo indipendentemente da tutto, un concetto cardine del pontificato di Papa Francesco".

Intorno alle 19 l'arrivo del bollettino serale: "Le condizioni cliniche del Santo Padre nella loro criticità dimostrano un lieve miglioramento. Anche nella giornata odierna non si sono verificati episodi di crisi respiratorie asmatiforme; alcuni esami di laboratorio sono migliorati".

Il cortile d'ingresso si svuota, le telecamere iniziano a spegnersi e i lampioni illuminano la statua di Giovanni Paolo II. Ai suoi piedi le piccole fiamme dei ceri che continuano a brillare.

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