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Papa Francesco ai politici: “Povertà non può attendere, economia che uccide”

I temi trattati dal Santo Padre nella sua esortazione apostolica “Evangelii gaudium”: “Non è possibile che non faccia notizia il fatto che muoia assiderato un anziano ridotto a vivere per strada, mentre lo sia il ribasso di due punti in Borsa. Questo è esclusione”.
A cura di Susanna Picone
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Evangelii Gaudium è il primo testo pubblicato da Papa Francesco dopo la sua elezione al soglio pontificio. È un testo, diffuso oggi in occasione della fine dell’anno della fede, che appare come una sorta di manifesto programmatico del pontificato di Bergoglio nel quale il Papa si rivolge anche ai politici per chiedere una riforma finanziaria che non ignori l’etica. Si rivolge alla classe dirigente per chiedere un vigoroso cambio di atteggiamento. Secondo Papa Francesco è necessario dire “no” a un’economia dell’esclusione e della inequità. Dire no a una economia, come questa, che uccide. Per Bergoglio “non è possibile che non faccia notizia il fatto che muoia assiderato un anziano ridotto a vivere per strada, mentre lo sia il ribasso di due punti in Borsa”. Questo è esclusione, dice. E il Pontefice parla di iniquità: “Oggi tutto entra nel gioco della competitività e della legge del più forte, dove il potente mangia il più debole. Come conseguenza di questa situazione, grandi masse di popolazione si vedono escluse ed emarginate: senza lavoro, senza prospettive, senza vie di uscita. Si considera l'essere umano in se stesso – aggiunge il Papa -come un bene di consumo, che si può usare e poi gettare”.

Il Papa parla dei “nascituri” e della loro difesa – Nella “Evangelii gaudium” Francesco lancia un appello ai politici: “Chiedo a Dio che cresca il numero di politici capaci di entrare in un autentico dialogo che si orienti efficacemente a sanare le radici profonde e non l’apparenza dei mali del nostro mondo. La politica, tanto denigrata – continua il Papa – è una vocazione altissima, è una delle forme più preziose della carità, perché cerca il bene comune”. La Chiesa, dice il Papa in un altro passaggio, annovera tra i deboli da difendere anche i “nascituri”, e “questa difesa della vita nascente è intimamente legata alla difesa di qualsiasi diritto umano”. Non è “qualcosa di ideologico, oscurantista e conservatore”. Francesco parla dei nascituri come i “più indifesi e innocenti di tutti, ai quali oggi si vuole negare la dignità umana al fine di poterne fare quello che si vuole, togliendo loro la vita e promuovendo legislazioni in modo che nessuno possa impedirlo”.

Esortazione evangelica frutto del lavoro di Papa Francesco – L'esortazione apostolica Evangelii Gaudium è il secondo documento ufficiale del papa dopo l'enciclica Lumen Fidei. Ma se quest'ultima raccoglieva in buona parte l'opera già predisposta da Benedetto XVI, la Evangelii Gaudium invece “è frutto del lavoro personale di Jorge Mario Bergoglio”, ha sottolineato padre Federico Lombardi. “Il Papa vi ha lavorato soprattutto nel mese di agosto, al rientro dalle Giornate mondiali della Gioventù a Rio de Janeiro – riferisce ancora padre Lombardi – Il testo è stato redatto da Francesco in spagnolo, la sua lingua madre, e poi fatto tradurre in altre sei lingue: italiano, inglese, francese, tedesco, portoghese e polacco”.

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