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Papa Francesco: “Dobbiamo vivere la fede con un cuore giovane” (VIDEO)

Le parole del Santo Padre nell’omelia della Domenica delle Palme: “Ciò che conta non è la potenza terrena. Davanti a Pilato Gesù dice: Io sono Re; ma la sua è la potenza di Dio, che affronta il male del mondo, il peccato che sfigura il volto dell’uomo”.
A cura di Davide Falcioni
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Papa Francesco celebra la domenica delle palme

Nell'omelia della Domenica delle Palme Papa Francesco ha affermato: "Dobbiamo vivere la fede con un cuore giovane, sempre, anche a 70 e 80 anni. Con Cristo il cuore non invecchia mai. I giovani debbono dire al mondo che è buono seguire Gesù, che è buono il messaggio di Gesù, che è buono uscire da se stessi, dalle periferie del mondo per seguire Gesù". Il Pontefice ha ricordato l'ingresso di Gesù a Gerusalemme con la folla che lo acclama come Re. E Lui che "non si oppone, non la fa tacere". "Ma – si è chiesto – che tipo di Re è Gesù?". "E' una scena bella: piena di luce, di gioia, di festa. Questo è Gesù. Ed è una scena bella piena di luce: è Dio ma si è abbassato a camminare con noi. Guardiamolo – ha esortato – cavalca un puledro, non ha una corte che lo segue, non è circondato da un esercito simbolo di forza. Chi lo accoglie è gente umile, semplice. Gesù – ha osservato Bergoglio – non entra nella Città Santa per ricevere gli onori riservati ai re terreni, a chi ha potere, a chi domina; entra per essere flagellato, insultato e oltraggiato, come preannuncia Isaia nella Prima Lettura, entra per ricevere una corona di spine, un bastone, un mantello di porpora, la sua regalità sarà oggetto di derisione; entra per salire il Calvario carico di un legno. Gesù entra a Gerusalemme per morire sulla Croce. Ed è proprio qui che splende il suo essere Re secondo Dio: il suo trono regale è il legno della Croce! Ricordiamo la scelta del re Davide: Dio non sceglie il più forte, il più valoroso, sceglie l'ultimo, il più giovane, colui che nessuno aveva considerato. Ciò che conta non è la potenza terrena. Davanti a Pilato Gesù dice: Io sono Re; ma la sua è la potenza di Dio, che affronta il male del mondo, il peccato che sfigura il volto dell'uomo".

La parola "sporcizia" che Joseph Ratzinger aveva usato nel 2005 per descrivere i mali della Chiesa nell'ultima "Via Crucis" presieduta dal beato Giovanni Paolo II, è stata ripetuta oggi da Papa Francesco. "Gesù – ha detto nell'omelia della Domenica delle Palme – sulla Croce sente tutto il peso del male e con la forza dell'amore di Dio lo vince, lo sconfigge nella sua risurrezione".

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