Papa Francesco compie 85 anni: Covid, migranti e clima nel discorso pre Natalizio
Nato il 17 dicembre 1936 a Flores, barrio di Buenos Aires, Papa Francesco celebra oggi il suo 85esimo compleanno. Eletto nel marzo 2013, Bergoglio è fra i dieci Pontefici più longevi della storia e, stando a quanto dichiarato ieri da padre Antonio Spadaro, direttore de La Civiltà Cattolica, sono ancora molti gli anni che lo attendono come primo vescovo di Roma: le dimissioni infatti non sembrano essere all'orizzonte per Bergoglio che quest'estate aveva fatto preoccupare tutti dopo la delicata operazione al colon alla quale si è sottoposto presso il Policlinico Gemelli. Tutto risolto dunque per Papa Francesco che in ottima salute questa mattina ha ricevuto i nuovi ambasciatori straordinari e plenipotenziari di Moldavia, Kyrgyzstan, Namibia, Lesotho, Lussemburgo, Ciad e Guinea-Bissau: tanti i temi affrontati, dai vaccini al clima passando per il terrorismo e l'educazione.
E sin dal primo giorno del suo del suo pontificato Francesco, che abita nella residenza Santa Marta, a fianco della basilica vaticana, ha sempre gestito tutto in prima persona, discorsi, viaggi, cerimonie: è un Papa presente, accesibile che vuole prendere parte in prima persona ai suoi impegni senza mediazioni di alcun tipo. Ed è di accessibilità che ha parlato anche questa mattina dinanzi ai nuovi ambasciatori straordinari ai quali ha lanciato un appello affinché l’emergenza sanitaria non sia affrontata solo individualmente: serve cooperazione soprattutto quando si parla di Covid. "È importante che la comunità internazionale intensifichi gli sforzi di cooperazione affinché tutte le persone abbiano un accesso rapido ai vaccini – ha spiegato il Pontefice spiegando che non si tratta di convenienza o di cortesia, ma di "una questione di giustizia".
"Il mondo ha bisogno di imparare dalla pandemia – ha proseguito Papa Francesco – la necessità di coltivare le relazioni e facilitare la comprensione reciproca con persone di diverse culture e provenienze, al fine di lavorare insieme per costruire un mondo più giusto. Il
principale strumento a vostra disposizione per svolgere questo compito è il dialogo". Bergoglio ha poi espresso la propria speranza affinché la comunità internazionale arrivi a una maggiore consapevolezza: "Siamo una sola famiglia umana, ognuno di noi è responsabile dei propri fratelli e sorelle, nessuno escluso. Questa è una verità che dovrebbe spingerci ad affrontare non solo l’attuale crisi sanitaria, ma tutti i problemi che affliggono l’umanità e la nostra casa comune – povertà, emigrazione, terrorismo, cambiamento climatico, per citarne alcuni – in maniera solidale e non isolata".