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Papa Francesco: “Come Gesù userò il bastone contro i preti pedofili”

In un colloquio con Eugenio Scalfari, Papa Francesco parla di pedofilia nella chiesa e promette di intervenire: “Anche noi abbiamo questa lebbra in casa, affronterò il problema con severità”.
A cura di Antonio Palma
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"Userò il bastone contro i preti pedofili, come fece Gesù", con queste dure parole Papa Francesco torna a parlare di pedofilia nella chiesa cattolica, promettendo di affrontare la questione con "la severità che richiede". "La corruzione di un fanciullo è quanto di più terribile e immondo si possa immaginare, gran parte di questi fatti abominevoli avvengono all’interno delle famiglie o comunque d’una comunità di antiche amicizie. La Chiesa lotta perché il vizio sia debellato e l'educazione recuperata" ha dichiarato il Pontefice in un lungo colloquio con Eugenio Scalfari pubblicato oggi su Repubblica, ammettendo: "Ma anche noi abbiamo questa lebbra in casa". Per la prima volta un Papa usa toni così severi contro il fenomeno della pedofilia nella chiesa e anche contro la pratica di mascherare gli abusi da parte delle alte gerarchie ecclesiastiche. "Questi fatti succedono anche in famiglia" ha spiegato Bergoglio, denunciando: "Il due per cento dei pedofili sono sacerdoti e perfino vescovi e cardinali e altri, ancor più numerosi, sanno ma tacciono, puniscono ma senza dirne il motivo. Uno stato di cose insostenibile ed è mia intenzione affrontarlo con la severità che richiede". "Molti miei collaboratori che lottano con me mi rassicurano con dati attendibili che valutano la pedofilia dentro la Chiesa al livello del due per cento" ha illustrato Papa Francesco nell'intervista a Scalfari, precisando: "Questo dato dovrebbe tranquillizzarmi ma debbo dirle che non mi tranquillizza affatto. Lo reputo anzi gravissimo".

"Nostra denuncia della mafia sarà costante"

Nel colloquio con il fondatore di Repubblica, papa Francesco ha parlato anche di lotta alla mafia. "La nostra denuncia della mafia non sarà fatta una volta tanto ma sarà costante" ha annunciato Bergoglio, assicurando che pedofilia e mafia saranno per la Chiesa e la comunità "due principalissime questioni". "Ho visto la processione di Oppido e dico, tutto sta cambiando e tutto cambierà" ha proseguito il Pontefice riferendosi alla contestata processione in Calabria davanti alle case dei boss della ‘ndrangheta.  "Alcuni sacerdoti tendono a sorvolare sul fenomeno mafioso, naturalmente condannano i singoli delitti, onorano le vittime, aiutano come possono le loro famiglie, ma la denuncia pubblica e costante delle mafie è rara", ha ammesso Papa Francesco, ribadendo: "Tutto questo sta cambiando e cambierà". Bergoglio ha ammesso anche di non sapere moltissimo sul fenomeno mafioso italiano ma ha annunciato di volerlo approfondire. "So quello che fanno, ma mi sfugge il modo di pensare. È questo aspetto che vorrei esaminare e lo farò leggendo i tanti libri che sono stati scritti in proposito e le tante testimonianze" ha sottolineato Papa Francesco , concludendo: "Noi non giudichiamo ma il Signore sa e giudica. La sua misericordia è infinita ma non cadrà mai in trappola. Se il pentimento non è autentico la misericordia non può esercitare il suo ruolo di redenzione".

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