Papa Francesco: “Col pane non si scherza, non vendere la madre terra”
Ripensare a fondo il sistema di produzione e distribuzione del cibo: è quanto Papa Francesco ha chiesto oggi, facendo appello ai 200 dirigenti della Coldiretti, l’organizzazione degli agricoltori cattolici, ricevuti in Vaticano. Il Papa è tornato su un tema più volte affrontato parlando delle leggi dell’economia che prevalgono sugli interessi dell’uomo. “L'assolutizzazione delle regole del mercato, una cultura dello scarto e dello spreco che nel caso del cibo ha proporzioni inaccettabili, insieme con altri fattori, determinano miseria e sofferenza per tante famiglie”, ha spiegato il Papa. Richiamando antiche tradizioni Bergoglio ha detto: “Come ci hanno insegnato i nostri nonni, con il pane non si scherza”. “Il pane – così il Pontefice – partecipa in qualche modo della sacralità della vita umana, e perciò non può essere trattato soltanto come una merce”. “Ci insegnavano a prenderlo e baciarlo e riportarlo sul tavolo”, così ancora parlando a braccio.
Papa Francesco ha dunque chiesto di lavorare per “continuare a produrre buon cibo per la vita di tutti” anche “quando la stabilità climatica è a rischio, quando l'aria, l'acqua e il suolo stesso perdono purezza a causa dell'inquinamento”. “Non facciamo come quelle persone senza sentimenti che finiscono per vendere la madre – ha chiesto ancora Francesco – non cediamo alla tentazione di vendere la nostra madre terra”. Bergoglio, nominando il “dio denaro”, ha invitato a “prestare la dovuta attenzione alla fin già troppo diffusa sottrazione di terra all'agricoltura per destinarla al altre attività, magari apparentemente più redditizie”. “Davvero non c'è umanità senza coltivazione della terra, non c'è vita buona senza il cibo che essa produce per gli uomini e le donne di ogni continente. L'agricoltura mostra, dunque, il proprio ruolo centrale. E la terra – così parlando a braccio il Pontefice – diventa la nostra sorella”.