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Papa Francesco chiede di portare i migranti in Europa legalmente: “Naufragio di Cutro non si ripeta”

Il Pontefice chiede l’apertura di corridoi umanitari per portare i migranti in Europa legalmente, evitando che si ripetano nuove tragedie come quella di Cutro.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Fare il possibile affinché tragedie come quella di Cutro non si ripetano più. Papa Francesco manda un messaggio chiaro alla politica e alla società, parlando di migranti davanti ai rifugiati arrivati in Italia con i corridoi umanitari. Il Pontefice fa riferimento all'ultima strage in mare, e torna a chiedere canali di accesso legale per salvare più vite umane possibile evitando che i migranti decidano di imbarcarsi mettendosi in mano ai trafficanti. "Quel naufragio non doveva avvenire, e bisogna fare tutto il possibile perché non si ripeta – ha detto il Papa – I corridoi umanitari gettano dei ponti che tanti bambini, donne, uomini, anziani, provenienti da situazioni molto precarie e da gravi pericoli, hanno infine percorso in sicurezza, legalità e dignità fino ai Paesi di accoglienza. Essi attraversano i confini e, ancor più, i muri di indifferenza su cui spesso si infrange la speranza di tantissime persone".

"Occorrono ancora molti sforzi per estendere questo modello e per aprire più percorsi legali per la migrazione – ha continuato Papa Francesco nel discorso scritto per i rifugiati – Dove manca la volontà politica, i modelli efficaci offrono nuove strade percorribili". Una migrazione "sicura, ordinata, regolare e sostenibile" è "nell'interesse di tutti i Paesi". Perché "se non si aiuta a riconoscere questo, il rischio è che la paura spenga il futuro e giustifichi le barriere su cui si infrangono vite umane".

"Il Mediterraneo si è convertito in un cimitero, è duro questo – ha continuato Bergoglio – I corridoi umanitari sono per assicurare vita, salvezza e poi dignità e inserimento". E ha aggiunto: "In particolare vorrei ricordare quanti sono passati attraverso i campi di detenzione in Libia. I lager in Libia sono terribili, come il traffico di essere umani. L'accoglienza è il primo passo per la pace".

"Il lavoro che voi fate – ha detto rivolgendosi a Sant'Egidio, Evangelici e Chiesa italiana, che hanno organizzato dei corridoi umanitari – indica una strada all'Europa, perché non resti bloccata, spaventata, senza visione del futuro". E ha concluso: "La storia europea si è sviluppata nei secoli attraverso l'integrazione di popolazioni e culture differenti. Non abbiamo allora paura del futuro".

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