Papa Francesco: “Bisogna abbattere i muri e rendere il benessere più diffuso”
"Dobbiamo abbattere i muri che dividono e tentare di accrescere il benessere e renderlo più diffuso", lo ha ribadito Papa Francesco durante una lunga intervista rilasciata al fondatore di Repubblica Eugenio Scalfari e pubblicata oggi sul quotidiano, nella quale ha toccato molti dei temi a lui più cari come l'accoglienza, la povertà e l'uguaglianza. "Per raggiungere questo risultato dobbiamo abbattere quei muri e costruire ponti che consentono di far diminuire le diseguaglianze e accrescono la libertà e i diritti" ha aggiunto il Pontefice ricordando che l'obiettivo è avere maggiori diritti e maggiore libertà.
Sottolineando ancora la necessità dell'accoglienza di chi è in fuga dalla guerra e dalle oppressioni, Bergoglio ha indicato i profughi e gli immigrati come la sua preoccupazione principale in un mondo che sembra sempre più rinchiudersi in sé stesso. Guerre che, ricorda il Papa, sono causate sempre dal denaro, principale spinta per ogni conflitto, e dalle diseguaglianze. Spesso ci sono "provvedimenti avversati dalle popolazioni che temono di vedersi sottrarre il lavoro e ridurre i salari perché il denaro è contro i poveri oltreché contro gli immigrati e i rifugiati, ma ci sono anche i poveri dei Paesi ricchi i quali temono l'accoglienza dei loro simili provenienti da Paesi poveri. Un circolo perverso che deve essere interrotto".
"Le diseguaglianze sono il male maggiore che esiste nel mondo. È il danaro che le crea, per questo bisogna battersi per quei provvedimenti che tendono a livellare il benessere e favorire quindi l'eguaglianza" ha ricordato il Pontefice, rigettano di nuovo l'accusa di comunismo: "Sono i comunisti che la pensano come i cristiani". Infine un riferimento inevitabile al neo Presidente Usa Donald Trump: "Non do giudizi sulle persone e sugli uomini politici, voglio solo capire quali sono le sofferenze che il loro modo di procedere causa ai poveri e agli esclusi".