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Guerra in Ucraina

Papa Francesco: “A Natale meno spese per i regali, risparmiamo e aiutiamo l’Ucraina che soffre”

Bergoglio: “È bello festeggiare il Natale e fare le feste ma abbassiamo un po’ il livello delle spese di Natale, così si chiamano. Facciamo un Natale più umile, con regali più umili, inviamo quello che risparmiamo al popolo ucraino che ha bisogno”.
A cura di Davide Falcioni
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Papa Francesco
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Sobrietà. Dovrebbe essere questa, almeno secondo Papa Francesco, la parola d'ordine di questo Natale. Sebbene sia giusto viverlo come una festa, infatti, secondo il Santo Padre mai come in questa occasione si potrebbe rinunciare a qualche regalo per inviare degli aiuti concreti alla popolazione ucraina afflitta dalla guerra, costretta a combattere con la fame, il freddo e l’assenza di cure mediche.

Papa Francesco si appella a tutti i fedeli in vista delle festività natalizie, chiedendo loro, al termine dell’udienza generale in Aula Paolo VI, di vivere il "Natale, sì; ma con gli ucraini nel cuore". L'appello del pontefice non è una novità: fin dall'inizio del suo mandato Bergoglio – negli Angelus e nelle udienze prima di Natale – chiede di vivere questa festa mettendone al centro il senso profondo, la nascita di Cristo, non dissipandola quindi tra eccessi e consumo esagerato.

Questa esortazione vale ancora di più quest'anno. Con una guerra alle porte dell'Europa, la richiesta di Francesco prende la forma di un gesto simbolico, tanto spirituale quanto materiale, che mostri la vicinanza a una popolazione che soffre. "Rinnoviamo la nostra vicinanza al martoriato popolo ucraino, perseverando nella preghiera per questi nostri fratelli e sorelle che tanto soffrono. Fratelli e sorelle, io vi dico: si soffre tanto in Ucraina".

E ancora: "È bello festeggiare il Natale e fare le feste – dice – ma abbassiamo un po’ il livello delle spese di Natale, così si chiamano. Facciamo un Natale più umile, con regali più umili, inviamo quello che risparmiamo al popolo ucraino che ha bisogno. Si soffre tanto, fanno la fame, sentono il freddo. E tanti muoiono perché non ci sono medici e infermieri alla mano".

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