Papa: “Con diseguaglianze e povertà la democrazia è a rischio”
"La globalizzazione ha inasprito divari sociali e creato nuove povertà e la crescita delle diseguaglianze e della povertà mette a rischio anche la democrazia". Lo ha ricordato oggi Papa Francesco durante il suo discorso rivolto ai partecipanti all'assemblea plenaria del Pontificio Consiglio "Giustizia e Pace", guidati dal cardinale Peter Turkson e ricevuti nella sala Clementina del Palazzo Apostolico in Vaticano. "La democrazia, inclusiva e partecipativa presuppone sempre un'economia e un mercato che non escludono e che siano equi" ha spiegato Bergoglio, aggiungendo: "Si tratta allora di vincere le cause strutturali delle diseguaglianze e della povertà". "Se la globalizzazione ha accresciuto notevolmente la ricchezza aggregata dell'insieme e di parecchi singoli Stati, essa ha anche inasprito i divari tra i vari gruppi sociali, creando diseguaglianze e nuove povertà negli stessi Paesi considerati più ricchi" ha detto Papa Francesco leggendo il suo discorso.
"Lo stato sociale non va smantellato"
"Uno degli aspetti dell'odierno sistema economico è lo sfruttamento dello squilibrio internazionale nei costi del lavoro, che fa leva su miliardi di persone che vivono con meno di due dollari al giorno" ha insistito il Pontefice, ricordando che "un tale squilibrio non solo non rispetta la dignità di coloro che alimentano la manodopera a basso prezzo, ma distrugge fonti di lavoro in quelle regioni in cui esso è maggiormente tutelato". Per questo "Lo Stato di diritto sociale non va smantellato ed in particolare il diritto fondamentale al lavoro. Questo non può essere considerato una variabile dipendente dai mercati finanziari e monetari. Esso è un bene fondamentale rispetto alla dignità, alla formazione di una famiglia, alla realizzazione del bene comune e della pace" ha concluso Papa Francesco.