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Covid 19

Paolo, tra i primi italiani a vaccinarsi contro il Covid a Londra: “Nessun effetto collaterale”

Paolo Ciardelli, 28 anni ed originario di Piacenza, è tra i primi italiani a ricevere il vaccino anti-Covid. Paolo lavora a Londra come fisioterapista e in un’intervista a Fanpage.it spiega: “Qui non è obbligatorio neppure per i medici, ma appena ne ho avuto l’opportunità non ci ho pensato due volte”. E spiega: “Nessun effetto collaterale, se si esclude la puntura per l’iniezione”.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Paolo Ciardelli è il primo italiano a ricevere il vaccino contro l'infezione da Covid-19: lo ha fatto a Londra, dove lavora come fisioterapista presso il Saint Thomas' Hospital della capitale britannica. Paolo, 28 anni ed originario di Piacenza, vive da due anni nel Regno Unito e quando gli è stato proposto di vaccinarsi, come spiegato in una intervista a Fanpage.it, si è subito fatto avanti.

Dopo aver ricevuto mercoledì 9 dicembre scorso una mail interna in cui veniva offerta l'opportunità di sottoporsi al vaccino Pfizer, Paolo ha così deciso di contattare subito chi di dovere per essere tra i primi a sottoporsi al medicinale, sul quale tanto si discute in questi giorni. "Non l'ho fatto perché obbligato, qui non è obbligatorio, neppure per i medici", ha spiegato nell'intervista rilasciata a Fanpage.it, "l'ho fatto per me, perché non voglio più avere la responsabilità o il pensiero d'essere malato. L'ho fatto per tutti gli altri, i miei pazienti in primis, i miei coinquilini e anche la mia famiglia, che ho contattato immediatamente".

Paolo ha anche spiegato di non aver avuto alcun effetto collaterale, escludendo ovviamente la puntura necessaria per iniettarsi il vaccino. A fine dicembre arriverà la seconda iniezione, necessaria per diventare "immune" al Covid-19: immunità che dovrebbe arrivare entro sette giorni dalla seconda iniezione, e dunque per gennaio 2021. E Paolo sarà dunque tra i primi vaccinati d'Italia, seppur a Londra. "Ma i complimenti non vanno fatti a me, i grandi sono quelli dietro le quinte, quelli nei laboratori, sono quelli che hanno lavorato, in questi mesi hanno lavorato duramente tutto questo periodo per sviluppare il vaccino", ha spiegato Paolo.

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