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Paolo Remer, il magistato radiato dall’ordine per pedopornografia

Ex sostituto procuratore di Rossano Calabro (Cosenza), è stato rimosso dall’Ordine giudiziario. Conservava immagini di bimbi nudi “ritratti in pose oscene e in attività sessuali anche con soggetti adulti.
A cura di B. C.
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Conservava foto di bambini nudi “ritratti in pose oscene e in attività sessuali anche con soggetti adulti” sul proprio computer fisso e su quello portatile. E aveva scaricato da Internet archivi contenenti materiale pedopornografico. Per questo motivo Paolo Remer, un pubblico ministero in servizio alla procura di Rossano Calabro è stato stato radiato dall'ordine giudiziario. La decisione è della Sezione disciplinare del Csm. Il magistrato per questa vicenda ha già subito un processo penale ed è stato sospeso dalle funzioni.

L'inchiesta risale al 2004 e aveva coinvolto altre centinaia di persone che in tutta Italia avevano scaricato immagini pedopornografiche da un sito Internet. Nel corso dell'udienza davanti alla sezione disciplinare del Csm, Remer, difeso dall'avvocato Franco Morozzo Della Rocca, ha respinto le accuse. "E' una vicenda che ho subito – ha detto al Csm – mi sono imbattuto in quelle immagini, ma nessun elemento oggettivo e soggettivo può stabilire che io abbia cercato, procacciato o salvato quelle immagini. Sono il primo a ritenere ripugnanti quelle foto di pedopornografia". "La tutela e il rispetto dell'innocenza dell'infanzia – ha detto nel corso dell'udienza il sostituto pg, Elisabetta Cesqui – è uno dei più profondi e sentiti e la violenza dell'adulto su un minore si realizza nel momento in cui con immagini viene ripresa. Vi è inoltre una rinnovazione della violenza ogni volta che qualcuno la vede, la ricerca e l'acquisisce. Il reato espone in ogni caso l'autore rispetto alla propria credibilità e al proprio prestigio".

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