Io penso che i furti siano una robaccia con cui è difficile relazionarsi bene. Perché i ladri entrano negli appartamenti, rovistano fra i ricordi con violenza, spesso distruggono. E portano via affetti e beni. I furti creano insicurezza.
In questi giorni sta facendo discutere il caso di uomo che, alla vista di due ladri in casa, ha sparato e li ha uccisi. Sull'utilizzo delle armi e sull'eccesso colposo di legittima difesa io ne scrivevo qui.
Oggi abbiamo ricevuto questa lettera, che volentieri pubblichiamo, in cui Paolo P. ci racconta il furto che ha subito ieri in casa, ma ce lo racconta da una prospettiva diversa dall'abituale, un taglio di inquadramento capace di interrogare la riflessione, scartando l'odio:
"Ciao Saverio, trovata la casa in "disordine" al mio rientro di stasera. Il mio pensiero é andato agli omicidi per rapina di questi giorni. Sembrerà strano ma non provo alcuna sensazione particolare. Intanto penso ai ladri e mi domando dove nasca l'esigenza di rubare, sicuramente dal fatto di avere dei bisogni e delle necessità . É per questo che non sono per niente in collera con il furfante ma piuttosto con il suo corrispondente modello "ricco". Penso che ogni sbilanciamento di ricchezza crei dei poveri e anche, purtroppo, dei ladri. Io non sono arrabbiato con i ladri ma con chi ha sbilanciato questo mondo. Quanto a noi non hanno portato via nulla perché quando non possiedi nulla di superfluo non c'é niente che possano toglierti". P.P.