Paola Galeone, il prefetto di Cosenza arrestata per una fattura fittizia: “Tangente da 700 euro”
Arresti domiciliari per il prefetto di Cosenza Paola Galeone, per la quale la procura ha ipotizzato il reato di induzione a dare o promettere utilità, cioè il reato commesso da chi, abusando del proprio incarico pubblico, spinge un’altra persona a dare o a promettere denaro o un’altra forma di favore. Lo riferisce una nota stampa della Procura della Repubblica di Cosenza. Nello specifico, l’accusa è relativa ad una mazzetta di 700 euro che la donna avrebbe intascato. Galeone si trova ai domiciliari nella sua abitazione di Taranto.
L'accusa, tangente da 700 euro
Il provvedimento è arrivato al termine di un’indagine rapidissima della Squadra Mobile di Cosenza, partita dalla denuncia, nei giorni scorsi, da parte un'imprenditrice di Cosenza, Cinzia Falcone, che era stata contattata perché emettesse una fattura fittizia di 1.220 euro. Secondo l'accusa, 700 euro della somma concordata sarebbero andati al prefetto Galeone e circa 500 all'imprenditrice. La fattura sarebbe servita a giustificare l'utilizzo di alcuni fondi che erano rimasti a disposizione del Prefetto e che poi sarebbero stati spartiti tra la stessa Paola Galeone e l'imprenditrice. Ma questa si è rivolta alla polizia e l'incontro è stato filmato. Il prefetto è stata poi fermata, all'uscita del bar dove si è svolto l'incontro, e portata in Procura per chiarimenti. Nel frattempo le indagini continuano. Il sospetto è che non si sia trattato di un singolo episodio e che anche altri imprenditori abbiano nel tempo ricevuto (e accettato) la medesima richiesta.
Chi è il prefetto Paola Galeone
Paola Galeone, 58 anni, è prefetto di Cosenza dal 23 luglio del 2018. In precedenza aveva svolto lo stesso incarico a Benevento. La Galeone é stata assunta nell'amministrazione civile dell'Interno nel dicembre del 1987 ed assegnata, come prima sede, alla Prefettura di Taranto, dove ha svolto vari ruoli. L'imprenditrice che l'ha incastrata, Cinzia Falcone, è invece presidente di ‘Animed', un'associazione che si occupa di tutela dei diritti delle donne. La 58enne è anche pure responsabile di un centro di accoglienza per migranti a Camigliatello Silano.