Pandora Papers, i conti segreti dei potenti: da Claudia Schiffer e Elton John alla Regina Elisabetta
Tra le celebrità che nel mondo hanno usato società offshore compare la supermodella tedesca Claudia Schiffer, la cantante Shakira, Elton John e big internazionali di calcio e motociclismo. Julio Iglesias risulta essere uno dei beneficiari di almeno 20 società delle Isole Vergini Britanniche che figurano nell'elenco di Pandora Papers, l'inchiesta giornalistica internazionale sulle ricchezze nascoste dai potenti di tutto il mondo nei paradisi fiscali. Julio Iglesias avrebbe fatto ricordo a un'offshore fantasma per l'acquisto dell'isola privata di Indian Creek, protetta da bunker di guardie armate. L'inchiesta rende pubblici i nomi di 14 studi internazionali che fabbricano società collocate in giurisdizioni estere dove non vi sono tasse. I titolari di tali società (offshore) possono restare anonimi. L'imponente lavoro giornalistico arriva cinque anni dopo Panama Papers che sullo stesso tema raccoglieva 11,5 milioni di documenti confidenziali sulle società offshore in grado di occultare ingenti somme di denaro alla giustizia, agli elettori e ai cittadini. Un metodo che non prevede margine di errore.
Nei documenti di Pandora Papers 35 capi di Stato
Nell'elenco figurano almeno 35 capi di Stato o di governo da tutto il mondo e circa 300 politici di oltre 90 nazioni. Tra questi nomi, resi pubblici proprio dalla nuova inchiesta globale, il premier della Repubblica Ceca Andrej Babis, il ministro olandese dell'Economia Wopke Hoekstra, l'ex capo del governo britannico Tony Blair, i presidenti in carica in Ucraina, Kenya, Cile ed Ecuador e il Re di Giordania. Insieme a loro anche tanti sportivi e molti esponenti del mondo della moda e dello spettacolo. Nella lista, anche criminali, boss mafiosi, ex terroristi, bancarottieri e trafficanti di droga. L'inchiesta è stata coordinata dall'International Consortium of Investigative Journalists che comprende diversi giornali in tuto il mondo. Pandora Papers rende pubblici i nomi di oltre 29mila beneficiari di società offshore prima mantenuti segreti. Dalle carte anticipate dal quotidiano L'Espresso, parte del consorzio investigativo insieme a quotidiani come El Pais, Miami Herald, Guardian, Platform Investico, Bbc, Sueddeutsche Zeitung e Occrp, emergono acquisti per milioni di euro effettuati da capi di Stato stranieri tramite offshore personali. Il Re della Giordania, Abdullah II, ha acquistato ville e terreni tra Stati Uniti e Inghilterra per 200 milioni di Euro mentre il suo governo riceveva miliardi dagli Usa per combattere il terrorismo ed evitare la rivoluzione in un Paese alleato. In Europa, invece, Andrej Babis ha usato società-schermo per acquistare una villa da 22 milioni in Costa Azzurra non dichiarando mai nel corso degli anni la proprietà di quell'abitazione alle autorità del suo Paese. Nel 2017 ha vinto le elezioni promettendo di combattere la corruzione e i privilegi delle elite.
Anche la royal family inglese nella lista: tramite il fondo della Regina, la famiglia reale ha acquistato per 67 milioni di sterline una proprietà londinese legata alla famiglia di Ilham Aliyev, presidente dell'Azarbaijan accusato di corruzione.
C'è anche chi spesso ha attaccato l'Italia nel nome del rigore finanziario ma ha poi di fatto la gestione di una offshore che si occupa di safari in Africa. Diventato uno degli azionisti anonimi, non ha mai dichiarato il suo investimento estero anche dopo l'elezione a senatore. A Cipro invece, lo studio Anastasiades & Partners ha aiutato diversi oligarchi di Mosca a creare nuove offshore per sfuggire alle sanzioni internazionali. Tra i documenti incriminati anche alcuni riguardanti gli affari di Svetlana Krivonogikh, ex fidanzata di Vladimir Putin e madre di una figlia non riconosciuta secondo la stampa indipendente russa. La donna è beneficiaria di una società offshore costituita nel 2003, un mese dopo la nascita della sua bambina. Tramite la società avrebbe comprato per 3 milioni e 600mila dollari una residenza nel Principato di Monaco. All'epoca della presunta relazione con Putin, Svetlana lavorava come addetta alle pulizie per un hotel e oggi ha invece un patrimonio da oltre 100 milioni.
Boss, criminali e sportivi italiani nel fascicolo
I Pandora Papers mostrano tra i clienti delle 14 offshore anche boss della camorra come Raffaele Amato, capo degli "scissionisti" al centro della sanguinaria guerra di camorra che ha ispirato Gomorra, che ha utilizzato una compagnia di fiduciari con base a Montecarlo per schermare la proprietà di una società inglese impegnata nell'acquisto di terreni e immobili in Spagna. Nonostante l'arresto nel 2009 e la condanna definitiva a 20 anni di reclusione, i suoi fiduciari continuano ad operare a Montecarlo. Contattati più volte dal consorzio Icij, secondo quanto sostenuto da L'Espresso, non hanno voluto rispondere alle richieste di chiarimenti. Tra gli italiani menzionati, anche l'ex terrorista e imprenditore Delfo Zorzi. L'uomo fu imputato per la strage di Piazza Fontana a Milano e per quella di Piazza della Loggia a Brescia. Nel 1997, mentre era latitante, utilizzava un telefono intestato a una filiale svizzera di una società offshore misteriosa. Tramite il dispositivo e le direttive impartite dai suoi nascondigli, gestiva di nascosto catene di negozi e aziende di abbigliamento in Italia. I Pandora Papers attestano che Zorzi era cliente di Fidinam, società fiduciaria svizzera controllata da avvocati ed ex magistrati. Da cliente era registrato con il nuovo nome giapponese Hagen Roi, ottenuto a Tokyo subito dopo il trasferimento negli anni '70.
Dai documenti stranieri emergono anche le società estere collegate a Carlo Ancelotti, ex calciatore che allena il Real Madrid. Lo sportivo, interrogato da L'Espresso sulla vicenda, non avrebbe risposto alle domande di chiarimento. Silenzio anche da parte di Zorzi.
Le accuse della Russia agli Usa dopo Pandora Papers
La prima inchiesta, Panama Papers, si fondava sui documenti riservati dello studio legale Mossack Fonseca. Pandora Papers, invece, allarga le indagini ad altre 14 società simili con basi da Dubai a Singapore fino a Cipro e alle Isole Vergini Britanniche. La fuga di notizie riguarda gli studi Alemàn, Cordero e Galindo & Lee. I documenti ottenuti da Icij coprono 25 anni di operazioni offshore. dalle carte emerge il ruolo di rilievo delle 14 società internazionali di gestione fiduciaria delle ricchezze dei vip nella politica che decide le leggi fiscali oltre che nell'ambito del controllo legale. La mole di acquisti negli Usa effettuati dai protagonisti di questi documenti ha fatto storcere il naso al Cremlino che ha commentato quanto emerso (anche sulle amicizie di Vladimir Putin) sostenendo che "l'unica cosa che emerge dall'inchiesta è che gli Stati Uniti sono la più grande voragine fiscale e offshore del mondo". A dichiararlo è stato Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino.