Pamela Mastropietro, svolta nelle indagini: trovato il dna di Oseghale sul suo corpo
Svolta nelle indagini sulla morte di Pamela Mastropietro, la 18enne romana uccisa e fatta a pezzi nelle campagne di Pollenza, in provincia di Macerata, alla fine dello scorso mese di gennaio. Il dna di Innocent Oseghale, il 29enne nigeriano già in carcere per il delitto di Pamela, sarebbe stato ritrovato sul corpo della ragazza, stando a quanto trapelato dai risultati degli accertamenti condotti dai Ris, come riporta il Resto del Carlino. Non solo. Chi si è accanito sulla giovane, l'ha poi sottoposta ad un lavaggio meticoloso, dal momento che sono state trovate tracce di candeggina utilizzata per eliminare qualsiasi tipo di prova.
Nonostante ciò, le sorprese non finiscono qui. I medici legali e i carabinieri specializzati nelle analisi scientifiche hanno trovato due tracce di materiale biologico su di lei, da cui sono stati estratti due dna diversi: uno coincide con quello del tassista che avrebbe passato parte del pomeriggio del 29 gennaio con lei, e l’altro proprio con quello di Oseghale, che fino a questo momento si è sempre dichiarato innocente sostenendo di essere fuggito quando Pamela si era sentita male per una overdose. Ma le indagini proseguono, con il prelievo di campioni di dna ad altri immigrati e con le nuove analisi, in programma all'inizio della prossima settimana, nell'appartamento del nigeriano.
Intanto, neppure ieri il tribunale del riesame di Ancona ha fatto sapere nulla sulla richiesta di scarcerazione avanzata dagli avvocati Gianfranco Borgani e Giuseppe Lupi per Desmond e Awelima, gli altri due nigeriani fermati per il delitto di Pamela. Il fatto che i giudici non abbiamo avuto urgenza di fare conoscere la decisione, potrebbe fare immaginare che il ricorso sia stato respinto, ma per averne la certezza bisognerà attendere almeno fino all'inizio della prossima settimana.