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News sulla morte di Pamela Mastropietro

Pamela Mastropietro, la mamma scrive a Oseghale: “Voglio incontrarti in carcere, cerco verità”

La mamma di Pamela Mastropietro, la giovane uccisa e fatta a pezzi il 30 gennaio del 2018, ha scritto una lunga lettera al suo assassino, Innocent Oseghale, mostrando l’intenzione di incontrarlo in carcere. “Chiedi un incontro con me, puoi farlo. Cerco verità, giustizia e pace, non cerco vendetta”
A cura di Gabriella Mazzeo
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Nel giorno del 25° compleanno di Pamela Mastropietro, la giovane uccisa nel 30 gennaio 2018 e fatta a pezzi da Innocent Oseghale, la madre della vittima ha scritto una lunga lettera indirizzata al suo assassino condannato all'ergastolo per omicidio e violenza sessuale.

"Oseghale, è l'amore di mia figlia e per mia figlia che oggi, giorno del suo 25° compleanno, mi spinge ad impugnare la penna e scriverti. Ti scrivo con il cuore trafitto ma pieno di speranza". Così inizia la missiva indirizzata al 30enne oggi in carcere. "La perdita di mia figlia, causata da te, ha lasciato una ferita enorme e incolmabile nella mia vita – si legge nel lungo post pubblicato Alessandra Verni sulla sua pagina social -. Le parole non possono descrivere il dolore e l’angoscia che provo ripensando a quello che ha subito Pamela". La donna ha poi ricordato l'ultima lettera di Oseghale del 10 maggio 2023, giorno in cui Stefano Mastropietro, padre della vittima, è stato trovato morto in casa. "Hai sempre ribadito il tuo pentimento chiedendo il nostro perdono. Perdono è una parola difficile da pronunciare a ancor più difficile da praticare, soprattutto davanti a un crimine così atroce, disumano e demoniaco. Sento, però, che è arrivato il momento di affrontare questo dolore in modo costruttivo".

La mamma di Pamela Mastropietro
La mamma di Pamela Mastropietro

La donna ha poi invitato Oseghale ad "accettare una grande occasione", spiegando di essere pronta ad incontrarlo in carcere. "Per me è un passo fondamentale nel mio percorso di crescita e Guarigione nella ricerca di una pace interiore, per te è un modo per redimerti e capire l'enormità del dolore che hai causato, lavorare per cambiare e fare qualcosa di buono nonostante tutto. Chiedo pubblicamente di incontrarti in carcere, luogo protetto. Voglio guardarti negli occhi e chiederti la libertà. Voglio provare a cercare di capire perché e come sei arrivato a compiere un atto così terribile! Se fosse successo a tua figlia cosa avresti fatto? Spero che da questo incontro possa emergere un barlume di umanità e di verità che possa portare ad una profonda riflessione".

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"Sono consapevole – continua nella lettera – che questo percorso è difficile e doloroso ma credo fermamente in questo incontro. Non cerco vendetta ma verità, giustizia e pace. Non sarà facile né per me né per te ma non aver paura, il mio fuoco interiore ora vuole costruire, non distruggere".

"Se è vero il tuo pentimento, approfitta della giustizia riparativa per richiedere un incontro con me. Puoi farlo. Anche tu sei genitore ed un giorno, quando i tuoi figli scopriranno la verità su di te, fai in modo che possano apprezzare il tuo gesto di pentimento sincero davanti ad una madre a cui hai tolto in maniera disumana la sua amata bambina. Non rendere anche loro schiavi del dolore e della rabbia. Questa è una grande prova di forza e d’amore per noi e per i nostri figli. Rimango in attesa di una tua risposta".

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