Palermo, ucciso e sepolto dalla moglie e dall’amico del cuore: “Erano amanti”
Era il 31 gennaio del 2019 quando i familiari di Carlo Domenico La Duca, un agricoltore di Termini Imerese, in provincia di Palermo, ne denunciarono la scomparsa. Allora si era pensato a un allontanamento volontario, la realtà però sarebbe un'altra. Almeno secondo quanto ricostruito dalle forze dell'ordine locali, il 38enne sarebbe stato ucciso da sua moglie Luana Cammalleri e dal suo migliore amico Pietro Ferrara, oggi arrestati dai carabinieri in esecuzione di un provvedimento del gip del Tribunale di Palermo che ha disposto per entrambi la misura cautelare del carcere. Sono accusati di omicidio e soppressione di cadavere.
Perché la coppia è stata arrestata
I militari sono arrivati alla coppia dopo un lavoro durato 3 anni: intercettazioni, analisi dei tabulati, analisi immagini dei sistemi di videosorveglianza, assunzione di informazioni e acquisizioni informatiche e documentali, iniziate sin dalla scomparsa di La Duca, dalle quali "è emerso, in via gravemente indiziaria che i due arrestati, tra di loro legati da una relazione sentimentale di natura clandestina, dopo avere pianificato l’omicidio hanno attirato la vittima a Palermo nel terreno di proprietà del 57enne”.
Avevano "una relazione clandestina"
Luana Cammalleri e Pietro Ferrara avrebbe dunque pianificato l'omicidio di Carlo Domenico La Duca: stando alle accuse, hanno attirato la vittima a Palermo nel terreno di proprietà dell' arrestato per poi ucciderlo ucciso. Quindi hanno portato la sua auto, una Golf “GT” grigia, a 12 chilometri di dal punto in cui si sarebbe consumato il delitto per depistare gli investigatori. Ma “le acquisizioni investigative – si legge in una nota – hanno anche permesso di demolire gli alibi che i due avevano creato nel corso del tempo per tentare di allontanare da loro l’attenzione degli inquirenti”.
Le lacrime della donna a Chi L'Ha Visto
Anche la ex moglie, nei giorni successivi alla scomparsa, era stata intervistata dalla redazione di “Chi l’ha visto?” raccontando in lacrime della loro relazione e la disperazione che lei, i due figli e la maglia stavano vivendo. Parlando del compagno, a luglio 2020, la donna lo aveva dipinto come un uomo “dedito al lavoro e alla casa. Ci sono stati periodi anche brutti. È bello quando si prepara un matrimonio, ci sono i figli, mentre era brutto quando c’erano le liti”. Parole che avrebbe pronunciato, secondo l’accusa, dopo aver già ammazzato e nascosto il cadavere del compagno.