Palermo, ragazzo di 20 anni muore dopo una rissa in discoteca
Un ragazzo di 20 anni, Francesco Bacchi, è morto questa notte a seguito di una violenta rissa scoppiata nella discoteca Medusa di Balestrate, in via Palermo. Il giovane è deceduto all’ospedale di Partinico dove era arrivato in condizioni disperate. La Procura di Palermo ha aperto un'inchiesta per omicidio.
Le notizie sulla tragedia sono ancora frammentarie e i carabinieri della Compagnia di Partinico stanno indagando per cercare di ricostruire cosa è accaduto e individuare i responsabili. Secondo le prime informazioni il ventenne sarebbe stato coinvolto in una violenta lite scoppiata tra un folto numero di ragazzi, almeno sei, all'interno della discoteca. L’aggressione sarebbe poi proseguita all’esterno del locale, in strada, dove il giovane avrebbe urtato violentemente la testa a terra probabilmente dopo aver ricevuto una spinta o un colpo. Inutile la corsa in ospedale a Partinico. Per il 20enne non c’è stato nulla da fare. La vittima è figlio di Benedetto “Nini” Bacchi, il re delle scommesse on line e finito nell’inchiesta “Game over”.
La tragedia arriva a poche settimane dall’omicidio di Celestino Celesia alla discoteca Notr3 di via Calvi, a Palermo: per il delitto un ragazzo di 17 anni è tuttora in stato di arresto. Il giovane, che ha confessato il delitto, è accusato di aver ucciso Celesia con tre colpi di pistola al collo e al torace. Il ragazzo deve rispondere di omicidio volontario e detenzione illegale di arma mentre il fratello di 22 anni, finito in manette insieme a lui, risponde di detenzione illegale di arma.
Nei giorni scorsi inoltre è arrivata la condanna a 10 anni per Gianvito Italiano, giudicato colpevole per la morte di Vincenzo Trovato, ammazzato con una coltellata alla gamba al culmine di una serie di scontri e di risse sul lungomare Felice D'Anna, a Balestrate, davanti al pub Ape Zone-Why Not, il 12 agosto del 2022. I giudici hanno stabilito che si sarebbe trattato di un omicidio preterintenzionale e non volontario e hanno anche deciso di riconoscere all'imputato l'attenuante della provocazione.