Palermo, la pensilina alla fermata dell’autobus per aiutare chi non ha niente
Marcello Fenoaltea è un animatore. Prima della pandemia dedicava le sue giornate all'intrattenimento dei bambini ed è stato coinvolto negli anni in una serie di progetti benefici per il pubblico dei più piccoli. Fu lui a ridare vita nel 1997 alla Città dei Ragazzi, a Palermo. Quattro anni di manifestazioni culturali e poi l'ultimo episodio nel 2016, prima che la struttura chiudesse per mancanza di fondi. Marcello è un animatore e dall'inizio della pandemia ha smesso di lavorare: vive per il momento con il reddito di cittadinanza, ma a casa proprio non riesce a stare. "Devo sentirmi utile" racconta a Fanpage.it. Così un giorno si siede su una panchina e pensa a cosa può fare per la gente: decide di trasformare la pensilina della fermata dell'autobus in via dell'Uditore in un punto ristoro per i bisognosi. "Vado a fare la spesa e compro qualcosa anche per gli altri – racconta – poi lo lascio nella pensilina per chi ne ha bisogno".
Un progetto al quale l'animatore vuole molto bene: se ne occupa con costanza, ne cura la manutenzione nei minimi dettagli e ha allargato le sue cure anche al decoro del quartiere. "Ho riverniciato le panchine prima di mettere anima e corpo in questo progetto che ora, dopo esser diventato di dominio pubblico, sta esplodendo in tutta Italia". Qualche attività commerciale lo ha contattato per dare una mano: c'è chi offre cornetti per la colazione da andare a ritirare al bar e mettere a disposizione di chi ne ha bisogno. Marcello è una trottola: va a prendere personalmente il cibo e lo porta alla pensilina. "Mi cercano per replicare quest'idea ovunque – racconta ancora -. Mi hanno scritto dalla Puglia per iniziative simili da realizzare e mi stupisce un po' tutto il clamore attorno a una cosa così semplice. Sembra che stia aiutando a scoprire l'amore per il prossimo. Per me è una cosa scontata. Da tutte le parti d'Italia mi hanno cercato per delle donazioni e io sono contento che funzioni, sono felice di far conoscere la bellezza e l'umanità del quartiere Uditore in tutto il Paese. Tutto questo entusiasmo mi porta a chiedermi come mai io che vivo con il reddito di cittadinanza riesca ad arrivare dove chi ha mezzi più importanti dei miei ed esposizione mediatica non arriva. Ogni giorno vado a fare la spesa e compro qualcosa anche per gli altri. Se lo faccio io che sono un cittadino come gli altri, per chi ha davvero potere dovrebbe essere una passeggiata, no?".
Marcello ha deciso di rendere questa pensilina solo un punto di partenza della sua rivoluzione solidale. Racconta di aver creato un gruppo, "Palermo è di più" per continuare a stimolare chiunque voglia dargli una mano. "Mi auguro che possa servire a scuotere le coscienze, a dire: "Abbiamo finito qui, ma cos'altro possiamo fare?". C'è sempre altro da fare". Marcello lo ha imparato e lo sta imparando, ora che famiglie della sua città lo chiamano per chiedergli prodotti in beneficenza. "C'è qualcuno che mi ha chiesto piatti e bicchieri – rivela -. Siamo oltre la fame, ormai. Comprare piatti e bicchieri significa togliere soldi alla spesa quotidiana. C'è chi mi ha chiesto vestitini per bambini: la richiesta è stata così importante che ho deciso di portare proprio oggi del vestiario da lasciare alla mia pensilina". Alla base di tutto c'è, prima ancora della volontà di sentirsi utili, la profonda comprensione delle difficoltà quotidiane di ogni essere umano.