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Palermo, giallo sulla morte dei coniugi Delia: ancora dubbi sulla dinamica

La Procura di Palermo continua a indagare sul caso della morte dei coniugi Pietro Delia e Laura Lupo per capire se, come era stato ipotizzato inizialmente, possa essersi trattato di un omicidio-suicidio o se i due siano stati uccisi.
A cura di Davide Falcioni
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Sono ancora molti i punti irrisolti sulla morte dei due coniugi palermitani, il commercialista Pietro Delia e l'agente della polizia municipale Laura Lupo, trovata senza vita con ferite da arma da fuoco nella loro casa, in via Notarbartolo, lo scorso 5 maggio.

La Procura del capoluogo siciliano continua a indagare sul caso per capire se, come era stato ipotizzato inizialmente, possa essersi trattato di un omicidio-suicidio o se i due siano stati uccisi. Per sciogliere i tanti dubbi sollevati sulla dinamica dei decessi i carabinieri del Ris di Messina, la scorsa settimana, sono tornati nella casa delle vittime per eseguire rilievi balistici e riesaminare la scena del crimine. L'appartamento è ancora sotto sequestro. I militari avrebbero fatto alcune acquisizioni anche nell'abitazione della figlia della coppia che abita nello stesso stabile.

Secondo le prime ipotesi, Laura Lupo, che da qualche tempo era tornata con Pietro Delia dopo una separazione, all'alba dello scorso 5 maggio, forse al culmine di una lite, avrebbe inseguito il marito in corridoio e gli avrebbe sparato quattro volte. L'ispezione cadaverica tuttavia aveva accertato che i proiettili avevano raggiunto l'uomo al petto e all'addome e non alle spalle come sarebbe dovuto accadere se il commercialista avesse tentato la fuga e fosse stato rincorso da dietro.

Sono state inoltre giudicate anomale anche le lesioni riportate dalla donna che avrebbe impugnato l'arma di ordinanza, si sarebbe ferita al collo e successivamente avrebbe mirato alla testa per uccidersi. Una ricostruzione che non aveva convinto gli investigatori. Una dinamica così concitata, con tanto di caduta a terra della Lupo, non si concilierebbe, poi, col fatto che l'arma è stata trovata ancora in mano alla donna.

A scoprire i corpi erano stati i vigili del fuoco, chiamati dalla figlia della coppia. La ragazza, che aveva un appuntamento di lavoro col padre, non vedendolo arrivare aveva provato invano a chiamarlo e poi, preoccupata, aveva avvertito i pompieri. La squadra era entrata nell'abitazione che, non sarebbe stata chiusa dall'interno, e aveva visto i cadaveri. Nell'appartamento non c'erano segni di effrazione.

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