Palermo, chiesti 2,5 milioni per la morte di un pediatra: “Ucciso da turni massacranti”
I familiari di un dipendente dell'ospedale dei Bambini di Palermo hanno chiesto un maxi risarcimento di 2 milioni 568 mila euro all'Arnas Civico di Palermo. I parenti dell'anestesista, infatti, sostengono che l'uomo non avrebbe retto a turni di lavoro massacranti nel reparto di Rianimazione dell'ospedale. Così il dottore Eugenio Rappa sarebbe morto. La richiesta di causa preoccupa i vertici del sindacato dell'ospedale Civico di Palermo, soprattutto per la maxi cifra richiesta dagli eredi.
L'organo di categoria, con una delibera del 26 ottobre, ha dato mandato all'avvocato Enrico Cadelo di assistere la struttura ospedaliera e chiamare a testimoniare alcuni colleghi di Eugenio Rappa, morto ormai da cinque anni. Ma la morte del dottore Rappa dovrebbe aprire gli occhi ai sindacati siciliani. Infatti, una settimana fa un dipendente ospedaliero dell'Asp di Messina ha accusato un malore durante il turno di notte, dopo aver effettuato incessantemente 15 giorni consecutivi di lavoro senza usufruire del riposo settimanale.
"Un episodio gravissimo a danno dei lavoratori che patiscono turni di lavoro massacranti in violazione delle leggi italiane ed europee" ha denunciato il segretario del sindacato Fials Messina, Domenico La Rocca. I casi registrati di turni massacranti nelle corsie di ospedale sono in aumento, e non tutti vengono segnalati ai sindacati, con la paura di evitare così delle ritorsioni.