Palermo, Carlo La Duca ucciso dalla moglie e dall’amico: “Domani andiamo a piangere in televisione”
"Torna, i tuoi figli ti aspettano", il suo appello in lacrime poco dopo la scomparsa di Carlo La Duca. Ora a distanza di tre anni Luana Cammalleri è stata arrestata insieme a Pietro Ferrara, il migliore amico di Carlo, da tutti chiamato Piero: entrambi sono accusati di omicidio e soppressione di cadavere. Anche lui diceva: "È il fratello che io non ho mai avuto. Eravamo molto uniti – il suo appello in lacrime – se riesci a sentirmi sappi che ci sarò sempre per te". Lacrime programmate come si evince dalle intercettazioni degli inquirenti contenute nelle centinaia di pagine dell'ordinanza firmata dal gip Marco Gaeta: "Domani vado a piangere in televisione", le parole di Pietro riportate da "Chi l'ha visto?".
Secondo gli inquirenti i due, amanti e complici, avrebbero organizzato l'omicidio di Carlo il cui cadavere sarebbe stato fatto sparire nelle campagne di Ciaculli dove si è consumato l'assassinio. Il movente, secondo gli inquirenti, sarebbe economico ma i due avrebbero nutrito nei confronti dell'uomo un vero e proprio odio esploso nell'omicidio. I due avrebbero anche ipotizzato di sbarazzarsi della compagna di Ferrara progettando un futuro insieme: secondo il procuratore aggiunto Marzia Sabella ed i sostituti Alfredo Gagliardi e Luisa Vittoria Campanile, diventerebbero "significative le conversazioni tra gli indagati in cui venivano maturati propositi omicidiari nei confronti della compagna ufficiale di Ferrara. Propositi che non hanno oltrepassato la soglia del tentativo punibile, ma che si pongono inevitabilmente da corollario rispetto ai gravi indizi di colpevolezza raccolti sui due, dimostrandone la personalità proclive alla commssione di delitti contro la persona".
Carlo sparisce la mattina del 31 gennaio 2019. Da Termini Imerese, dove vive, deve andare e Cinisi dove vive la fidanzata. Lungo il percorso avrebbe dovuto incontrare a Ciaculli, alle porte di Palermo, proprio Piero. "Mi ha detto che aveva un altro appuntamento con un'altra persona, un amico suo, così ha detto – le parole dell'uomo al tempo – si trattava di un incontro di lavoro per rilanciare la sua azienda nella campagna di Termini Imerese". Un incontro che secondo gli inquirenti non sarebbe mai esistito, Carlo infatti che forse aveva subodorato la relazione tra la moglie e il suo migliore amico era andato lì intenzionato a registrare la loro conversazione. Ma dalle campagne di Ciacullo non è mai tornato indietro. Il giorno dopo la macchina di Carlo viene ritrovata in una zona lontana da Ciaculli, alla periferia di Palermo, era posteggiata e chiusa a chiave poco distane dall'imbocco dell'autostrada. Un modo per sviare le indagini secondo gli inquirenti.