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Palermo: anziano sgrida un ragazzino, lui gli rompe la mascella e lo fa picchiare anche dai parenti

Episodio gravissimo quello avvenuto a Belmonte Mezzagno. Un uomo di 75 anni è stato preso a calci e pugni da un tredicenne e dai suoi familiari dopo aver ripreso il ragazzino che disturbava alcuni anziani. Anche la figlia, intervenuta in soccorso, ha riportato contusioni. Indagano i carabinieri.
A cura di Biagio Chiariello
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immagine di repertorio
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Preso a pugni e calci davanti al comune, prima da un ragazzino e poi dai suoi familiari. È accaduto nel piccolo comune di Belmonte Mezzagno, in provincia di Palermo, dove un uomo di settantacinque anni è stato violentemente aggredito da un 13enne, a seguito di un rimprovero.

L'episodio è stato raccontato in una lettera anche da Franco La Barbera, medico nonché ex consigliere comunale locale, che avrebbe ricostruito l’accaduto raccogliendo informazioni da altri concittadini.

L'anziano si trovava in strada assieme ad alcuni coetanei quando ha ripreso il giovanissimo, intento a disturbare le persone lanciandogli contro degli oggetti. Dopo il rimprovero a voce, il tredicenne si sarebbe avvicinato aò 75enne e gli avrebbe sferrato un violento pugno al volto, rompendogli la mandibola.

Successivamente, sempre stando al racconto di La Barbera, sarebbero arrivati i genitori del ragazzino che avrebbero concluso l’aggressione mandando il poveretto in ospedale con un trauma cranico e una lesione alla mandibola e scagliandosi anche contro i suoi familiari nel frattempo accorsi per aiutarlo. Anche la figlia ha infatti riportato contusioni.

La lettera dell'ex consigliere termina con un attacco al sindaco Maurizio Milone che, secondo La Barbera, ignorerebbe "la gravità della situazione sociale nel paese".

Lo stesso primo cittadino di Belmonte è intervenuto in serata sull'accaduto:

Al momento non posso dire nulla perché ci sono indagini in corso. Il caso purtroppo è grave, molto serio, e ho fatto tutti i passi istituzionali necessari che il mio ruolo impone. Sono accorso quando mi hanno riferito dell’aggressione. Quanto ho visto mi ha addolorato e allarmato. Ho sollecitato il vicesindaco a chiamare i carabinieri della stazione di Belmonte Mezzagno, perché nessuno l’aveva fatto fino a quel momento. Episodi del genere non sono accettabili. Nessuna tolleranza".

I carabinieri intanto hanno identificato il ragazzino e i suoi familiari, avviando le indagini per ricostruire la dinamica dell'aggressione. Determinanti saranno anche le immagini riprese da alcune telecamere di videosorveglianza installate vicino al municipio.

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