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Palermo, ancora allarme tonno fresco avariato: 3 persone ricoverate per intossicazione

A Palermo cresce ancora il numero di persone intossicate dopo aver consumato tonno fresco alterato. Dopo le decine di casi delle scorse settimane, se ne sono registrati altri 3, tutti ricoverati con i sintomi tipici della sindrome sgombroide, come febbre alta, mal di testa e rush cutanei. I consigli dei Nas: “È bene non acquistare il pesce proposto a meno di dieci euro, potrebbe essere avariato e provocare gravi problemi di salute”.
A cura di Ida Artiaco
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È ancora allarme tonno fresco avariato a Palermo. Dopo i casi dei mesi scorsi, altri 3 se ne sono registrati negli ultimi giorni. Le tre persone colpite da sindrome sgombroide sono state ricoverate in ospedale, chi al Civico chi al Policlinico, dopo aver manifestato i sintomi tipici di questa patologia, tra cui febbre alta e mal di testa, oltre a rush cutaneo e bruciore alla bocca, dopo aver consumato il pesce con istamina comprato dalle parti del Villaggio Santa Rosalia e Viale Campania. Nessuno di loro sarebbe in pericolo di vita, ma questi episodi hanno riacceso i riflettori su un problema che sta andando avanti ormai da settimane nel capoluogo siciliano. Solo qualche giorno fa è finita al pronto soccorso un'intera famiglia in vacanza dal Vietnam. I Nas e i veterinari dell'Asp hanno sequestrato in una pescheria di Ballarò 700 chili di pesce che era in parte in cattivo stato di conservazione e in parte senza tracciabilità. La pescheria senza licenza è stata chiusa.

Quali sono i sintomi dell'intossicazione da tonno avariato

Insomma, a nulla sono serviti i sequestri massicci che pure sono stati operati nei giorni scorsi. Anche perché continua ad aumentare il numero di persone intossicate dall'ormai celebre sindrome sgombroide e intossicazione da istamina, legate al consumo di prodotti ittici alterati. Tutti i pazienti hanno mostrato sempre gli stessi sintomi, come mal di testa, nausea, tachicardia e arrossamento cutaneo. Basti pensare che soltanto all'ospedale Civico sono arrivati ben 10 pazienti nelle ultime settimane. Tutti dimessi, hanno riferito al personale sanitario di aver acquistato e mangiato tonno rosso da alcuni ambulanti dei vari mercatini rionali della città o di averlo acquistato in strada.

I consigli degli esperti

"Non appena si accusano i sintomi più gravi – ha spiegato alla stampa locale Nicola Casuccio, direttore dell'Unità operativa complessa Sanità pubblica dell'Asp – è fondamentale recarsi al pronto soccorso. Nel caso di sintomi lievi, dagli starnuti continui al bruciore agli occhi, è sufficiente prendere un antistaminico, consultando sempre il proprio medico curante e in assenza, ovviamente, di altre patologie. Ad ogni modo, è meglio prevenire, cercando di acquistare il tonno da rivenditori di fiducia, diffidando da chi lo popone a bassissimo prezzo e su mezzi di fortuna". Ma consigli per evitare il peggio arrivano anche dai Nas. Secondo i militari, "se il tonno viene conservato male o la catena del freddo viene interrotta, il rischio di un‘intossicazione da istamina aumenta notevolmente. In media il tonno rosso viene venduto a venti euro al chilo, è quindi bene non acquistare il pesce proposto a meno di dieci euro, potrebbe essere avariato e provocare gravi problemi di salute, specie per i soggetti più sensibili".

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