Palermo, 5mila euro per il solo fuoco d’artificio di Santa Rosalia. Orlando: “Protegge dal Covid”
“Non sarà sicuramente l’edizione più costosa della storia, ma spendere ben 118.000 euro per un ‘Festino che non c’è’ appare francamente eccessivo”: a dirlo Sabrina Figuccia, consigliere comunale dell’Udc di Palermo, facendo riferimento ai soldi spesi per la festa di Santa Rosalia. Figuccia ha spiegato che 71.000 euro vanno al Centro sperimentale di cinematografica per la realizzazione di un film, 19.000 euro alla ditta che ha installato le luminarie, 5.000 euro per l’unico fuoco d’artificio e 22.000 euro per le liturgie religiose. E ha risposto alle polemica sollevata dal consigliere comunale sul costo del singolo botto a 5.000 euro lo stesso sindaco di Palermo Leoluca Orlando: “Festeggiamenti meno costosi di sempre. Santa Rosalia ci ha protetti dall'ennesima peste quella del Coronavirus". Il sindaco Orlando ha omaggiato la patrona di Palermo offrendo alla santa delle rose, alla presenza di poche persone che hanno applaudito e urlato con lui "Viva Palermo e Santa Rosalia, viva".
Il parroco di Palermo: "La Santuzza ci libererà anche questa volta"
Ai tempi del Covid-19 anche il Festino è stato trasformato. Non c’è nessuna sfilata del Carro di Santa Rosalia lungo il Cassaro e nessuna processione con le reliquie della Santuzza per le vie della città. La Chiesa, come tutti, ha dovuto adeguarsi alle restrizioni dettate dalle norme anti-Coronavirus. Previsti festeggiamenti unicamente alla Cattedrale di Palermo. "Sarà un Festino diverso ma come cristiani e fedeli lo vivremo nello stesso modo – le parole di don Filippo Sarullo, parroco della Cattedrale di Palermo – ci sono tante occasioni per esprimere devozione venendo a fare una visita alla nostra Santuzza in Cattedrale. È un Festino limitato nei riti tradizionale ma per fortuna non nella preghiera. Siamo certi che la Santuzza ci libererà anche questa volta".
Coronavirus "ci chiama a riflessione e cambiamento"
"Di fronte a questo bivio ci ha messi la terribile pandemia che ha ferito e continua a ferire e a falciare donne e uomini in ogni parte del pianeta, in tutti i paesi del mondo – ha detto l'arcivescovo Corrado Lorefice – Come ogni catastrofe mondiale, il coronavirus ci chiama ad una riflessione e ad un cambiamento, a una consapevolezza e a una guarigione. Noi qui, a Palermo, abbiamo su questa strada una guida sicura e secolare. La Santuzza, che stiamo solennemente festeggiando è infatti maestra di speranza nella disperazione, di guarigione e salvezza nelle catastrofi. Lei, che fu riconosciuta come patrona dal popolo di Palermo proprio durante la peste del 1624, per il suo intervento miracoloso e risolutivo. Rosalia è la santa dell'epidemia, è colei che parla e agisce in un popolo e per un popolo colpito dalla malattia".