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Palermo, 38enne colpita da meningite: avviato iter per l’accertamento della morte cerebrale

Sono precipitate nelle ultime ore le condizioni della donna di trentotto anni colpita da una meningite a Palermo. Il quadro clinico, dovuto a una meningite da streptococco e comunque non contagiosa, è stato sin da subito molto delicato. La paziente è attualmente ricoverata all’ospedale Villa Sofia.
A cura di Susanna Picone
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È stata avviata la procedura per l’accertamento dello stato di morte cerebrale per una donna di trentotto anni ricoverata all’ospedale Villa Sofia di Palermo per una meningite da streptococco. La decisione, come riportano i quotidiani locali, è stata presa dai medici del reparto di Rianimazione dopo l’ultimo elettroencefalogramma che ha evidenziato la mancanza di attività. L’iter si concluderà nel pomeriggio di oggi giovedì 25 luglio, intorno alle 18. La trentottenne palermitana era andata al pronto soccorso della città siciliana appena due giorni fa e poco dopo era scattato l’allarme considerate le sue gravi condizioni, tanto che in attesa della diagnosi le altre persone che si trovavano a Villa Sofia erano state invitate e indossare le mascherine a scopo precauzionale. I primi accertamenti effettuati in ospedale avevano fatto emergere un quadro clinico delicato che ha permesso di appurare l’origine della meningite. A provocare la meningite sarebbe stata una degenerazione di un'otite che ha attaccato le meningi di fatto non lasciando scampo alla paziente.

Nel corso della procedura i familiari potranno dare l'assenso al prelievo degli organi – Dopo circa quattro ore dall’arrivo in ospedale la paziente è stata trasferita in Rianimazione: la situazione è poi velocemente degenerata fino a questa mattina, con i medici che hanno avviato la procedura per l’accertamento dello stato di morte cerebrale. Con una diagnosi certa l’ospedale ha potuto scongiurare la necessità di sottoporre a profilassi antibiotica altri pazienti in quanto la malattia non è contagiosa e non è stato riscontrato alcun pericolo. Secondo quanto riportato dai media locali, i familiari della trentottenne devono ancora esprimersi sulla possibilità di espiantare e donare i suoi organi: potranno decidere nel corso della procedura. Richiesta l'autopsia per chiarire ulteriormente i contorni della tragica vicenda.

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