Padre e figlio aggrediti da un orso: “È uscito dal bosco come un fulmine. Poteva ucciderci”
Pochi secondi che sono sembrati un'eternità: sono quelli vissuti ieri pomeriggio intorno alle 18 da Fabio e Christian Misseroni, padre e figlio di 59 e 18 anni che stavano facendo una passeggiata lungo un sentiero sul Monte Peller quando sono stati aggrediti da un orso in località Verdé: entrambi cacciatori, stavano effettuando una perlustrazione in vista delle prossime battute con gli amici. Il racconto dei due è raccapricciante: l'animale infatti è uscito all'improvviso dalla boscaglie e si è scagliato prima contro il ragazzo, poi contro il padre intervenuto per soccorrerlo, per poi darsi alla fuga risparmiando la vita ai due. Sia Fabio che Chiristan sono stati feriti – il primo ha anche rimediato delle fratture multiple alle gambe – ma sono comunque riusciti a tornare alla macchina per poi recarsi all'ospedale di Cles.
"È uscito dal bosco come un fulmine, velocissimo", ha raccontato Fabio Misseroni, noto commerciante della Val di Non. L'orso "si è scagliato contro mio figlio, colpendolo alle gambe. A quel punto sono andato contro di lui per difendere Christian. Mi ha morso a una gamba, poi a un braccio, poi all'altra mano. Poi se n'è andato, miracolosamente. Avrebbe potuto ucciderci entrambi". Naturalmente l'aggressione ha suscitato un certo allarme, visto che quei sentieri vengono frequentati settimanalmente da centinaia di persone. All'ospedale di Cles, dopo la segnalazione dei medici, sono immediatamente arrivati i forestali, che hanno raccolto le prime testimonianze delle due vittime. Entrambi hanno riferito di aver visto un solo esemplare di orso: il sospetto dei forestali è che potesse essersi trattato di una femmina, seguita da uno o più figli rimasti nascosti, e che si sia scagliata contro l'uomo e il ragazzo proprio per difendere i cuccioli. Sulla vicenda sono in corso ulteriori approfondimenti.