Padovani e le molestie all’ex Alessandra Matteuzzi: “Le mise lo zucchero nel serbatoio dell’auto”
Ha scelto di non rispondere alle domande del gip Giovanni Padovani, il 27enne che ha massacrato a martellate l'ex compagna Alessandra Matteuzzi. Il calciatore si è avvalso della facoltà di non rispondere. "Era un'udienza di convalida, non la sede per chiedere scusa – ha dichiarato l'avvocato Enrico Buono che si occupa della difesa -. Nonostante tutto il mio assistito è molto provato".
Secondo il legale, quindi, Padovani avrebbe voluto "chiedere scusa", ma immaginare delle parole di pentimento per il massacro è impossibile. Alessandra è stata uccisa mentre era al telefono con la sorella e su di lei sono stati usati diversi oggetti contundenti, tra cui anche un martello.
Il 23 agosto Padovani ha atteso la 56enne sotto casa fino alle 21. La donna gli ha chiesto di allontanarsi, ma lui l'ha aggredita a colpi di martello. A chiamare le forze dell'ordine, un residente della stessa palazzina. Per la vittima però non vi era già più niente da fare: Alessandra Matteuzzi è stata trovata con gravi ferite alla testa in stato di incoscienza ed è morta poco dopo l'arrivo in ospedale.
Padovani era già stato denunciato per stalking. Nel fascicolo la vittima parlava di atteggiamenti molesti da parte dell'ex compagno. L'uomo la perseguitava da tempo con dispetti e violenze di ogni tipo: prima dell'omicidio le aveva messo lo zucchero nel serbatoio dell'auto, tagliato le gomme della macchina e sottratto le chiavi di casa. A rivelarlo è Sonia Bartolini, avvocata del foro di Modena e cugina della vittima. "Il problema – ha sottolineato la legale – sta nelle falle normative. Se viene sport una denuncia per atti persecutori e non viene attivata una protezione, i femminicidi continueranno".
Padovani si era trasferito a Bologna a Natale dello scorso anno, quando, dopo aver portato avanti la relazione con la 56enne a distanza, aveva deciso di rendere quel rapporto ufficiale. Dopo poco tempo la donna aveva deciso di interrompere la relazione. A quel punto è iniziato l'incubo: Padovani ha iniziato a molestarla con messaggi e appostamenti, fino a scrivere anche alla sorella.
La ministra della Giustizia Marta Carabia ha chiesto agli uffici dell'Ispettorato di svolgere con urgenza degli accertamenti sulle probabili omissioni da parte delle forze dell'ordine. Il medico legale Guido Pelletti ha ricevuto l'incarico per l'autopsia sul cadavere della donna.
Il gip convalida l'arresto in carcere
Il gip del Tribunale di Bologna Andrea Salvatore Romito ha convalidato l'arresto e disposto la custodia cautelare in carcere per Giovanni Padovani. L'udienza si è tenuta nella mattinata di oggi, venerdì 26 agosto, e il gip si era riservato la decisione. L'indagato ha scelto di non rispondere alle domande del giudice.