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Padova, medico che ha trapiantato un cuore da donatore morto da oltre 20 minuti: “Impensabile una cosa del genere”

Il trapianto di cuore destinato ad entrare nella storia mondiale della medicina: 45 minuti di organo fermo per ridare vita ad un cardiopatico.
A cura di Elia Cavarzan
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Gino Gerosa Direttore Cardiochirurgia Ospedale di Padova
Gino Gerosa Direttore Cardiochirurgia Ospedale di Padova

Gino Gerosa, Direttore della Cardiochirurgia dell'Ospedale di Padova non ha dubbi: "Un'operazione senza precedenti nella storia della medicina". Ed ecco che il primo trapianto di cuore da un organo che aveva cessato ogni attività elettrica da circa 45 minuti è stato eseguito e portato a termine con successo su di un paziente cardiopatico in lista d'attesa da due anni.

Una procedura che ha sovvertito un paradigma a livello mondiale. L'operazione, completata l' 11 maggio scorso, in collaborazione con l'Anestesia di Treviso guidata dal dottor Paolo Zanatta, ha dimostrato che è possibile trapiantare un cuore "che era rimasto fermo per tutto quel tempo". Il cuore trapiantato avrebbe ripreso a funzionare come un cuore praticamente normale.

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"Si è riusciti in Italia, dove per legge si deve avere elettrocardiogramma piatto per 20 minuti, a eseguire un trapianto di cuore da un donatore in morte cardiocircolatoria. Prima si pensava non fosse possibile fare una cosa del genere".

Il paziente sta rispondendo bene al trapianto: "I familiari sono molto felici dell'operazione. Il paziente era in lista d'attesa da due anni e la sua situazione clinica stava via più peggiorando ed è stata una grande fortuna aver trovato un organo per eseguire il trapianto", continua a spiegare il direttore della Cardiochirurgia di Padova.

Nel nostro Paese, la donazione a cuore fermo, può avvenire solamente dopo che un medico ha certificato la morte tramite un elettrocardiogramma dalla durata di 20 minuti, in altri Paesi, quelli anglofoni ad esempio, la certificazione di morte avviane dopo due o al massimo cinque minuti di monitoraggio cardiaco.

"Devo ammettere che abbiamo fatto quattro passi in avanti perché non è solamente il primo trapianto di cuore in Italia, ma a livello mondiale abbiamo dimostrato per la prima volta che un cuore che resta fermo per 45 minuti può essere riattivato e ricondizionato e recuperare un'eccellente funzione contrattile".

I 45 minuti sarebbero comprensivi del tempo impiegato per stabile, per legge, la morte del soggetto, 20 minuti in totale, a cui si aggiungo le tempistiche per le operazioni di donazione, stabilizzazione e trapianto. Un record senza precedenti.

In Italia, "ci sono 800 pazienti in lista d'attesa per trapianto di cuore"; spiega Gino Gerosa, "adesso siamo in grado di smaltire il 30% di questa lista con questa nuova impresa. La vera sfida però, è la realizzazione di un cuore totalmente artificiale e totalmente italiano, così da averlo nello scaffale della sala operatoria ed evitare di aspettare la morte di un donatore".

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