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Padova, la piccola Yara muore a 9 mesi in casa: scossa con violenza, indagato il cugino

L’uomo aveva sostenuto che la piccola aveva avuto un rigurgito, per l’autopsia invece è stata scossa violentemente fino a provocarle lesioni interne e un arresto cardiaco.
A cura di A. P.
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I genitori l'avevano lasciata in custodia a un suo cugino di 26 anni perché dovevano andare al lavoro ma quando sono ritornati a casa la piccola Yara, appena nove mesi di vita, era ormai esanime a causa di un arresto cardiocircolatorio. Nonostante l'intervento dei medici, la bimba è morta  dopo un mese di agonia nel reparto di Rianimazione pediatrica dell’Azienda ospedaliera di Padova dove era stata trasferita in elisoccorso. Per la drammatica vicenda ora il cugino della piccola, che al momento del fatto l'aveva in affidamento, è indagato dal pubblico ministero padovano Roberto Piccione.

L'autopsia sul corpicino della bimba, disposto dall'autorità giudiziaria, infatti ha stabilito che Yara è morta  dopo essere stata scossa e battuta con una violenza tale da provocarle un arresto cardiaco fatale. I fatti risalgono al primo settembre scorso, quando la bimba si è sentita improvvisamente male in casa a San Martino di Lupari mentre era in compagnia del cugino e della sorella più grande. Portata in ospedale, era arrivata era arrivata al pronto soccorso con lesioni cerebrali giudicate già irreversibili.

Il 26enne aveva riferito che la bimba aveva avuto un rigurgito mentre stava succhiando il latte con il biberon ed era stata vittima di un soffocamento che aveva causato di conseguenza l’arresto cardiaco. Secondo l'autopsia del medio legale, però, in realtà Yara è stata vittima di una violenza, scossa pesantemente fino a provocarle danni irreparabili. Non solo, come racconta i Mattino di Padova, gli specialisti a cui è stato affidato l'esame hanno segnalato sul corpicino della bimba segni di lesioni precedenti a quelle risultate mortali come se Yara fosse stata vittima di violenze in più occasioni nella sua breve vita.

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