Padova, 50enne riempito di botte dai bulli del figlio: aveva minacciato di denunciarli tre anni prima
![Foto d'archivio](https://staticfanpage.akamaized.net/wp-content/uploads/2021/02/aggressione-580x326-1-1200x675.jpg)
Lo hanno picchiato in gruppo perché tre anni prima aveva minacciato di denunciarli. Per proteggere il figlio dai continui episodi di bullismo nei suoi confronti. L'aggressione è avvenuta lo scorso 11 settembre nel comune di Este, in provincia di Padova, ad opera di una baby gang locale. Vittima un uomo di 50 anni, accerchiato e malmenato brutalmente dal branco. Il genitore è stato ricoverato in ospedale con una prognosi di circa tre settimane, a causa delle ferite riportate.
Da tempo suo figlio subiva gli attacchi e i soprusi del branco. Deciso a sporgere denuncia – riporta il Corriere del Veneto – l'uomo aveva cambiato idea dopo aver parlato con un genitore di uno dei ragazzi coinvolti: quest'ultimo lo aveva convinto a desistere dal suo intento, non è chiaro come. Ma nonostante il dietrofront l'uomo ha subito comunque la ritorsione selvaggia del gruppo, consumata tre anni dopo in un parco pubblico della città, a suon di botte e minacce.
Una volta riconosciuto da un complice del branco, l'uomo è stato infatti raggiunto da quattro giovani – tra cui due minorenni – che si sono accaniti contro di lui a calci e pugni. Nella circostanza, uno degli aggressori gli avrebbe anche puntato un'arma addosso – poi rivelatasi finta – per spaventarlo ancora di più. In seguito al pestaggio, l'uomo ha riportato la rottura di una vertebra e svariate contusioni in tutto il corpo. Per la gravità delle lesioni, è stato necessario il ricovero in ospedale.
Sul caso hanno indagato i carabinieri di Este: "Quella sera avevo notato un ragazzino che mi osservava – avrebbe riferito la vittima ai militari – poi l'ho rivisto insieme a uno di quelli che avevano picchiato mio figlio, un attimo prima che mi arrivasse il primo pugno. Lì sul momento non mi ero neanche reso conto della situazione: tutto è accaduto in un istante, dopo che ho sentito uno di loro pronunciare la frase ‘eccolo è lui' ".
Grazie alla supervisione di alcune immagini di videosorveglianza, gli inquirenti sono riusciti a identificare gli autori dell'aggressione, già noti alle autorità locali per atti di violenza, furti e consumo di stupefacenti.
In casa di uno dei maggiorenni della banda – un 18enne che aveva già alcuni procedimenti penali aperti a suo carico – i carabinieri hanno trovato la pistola giocattolo utilizzata per intimidire la vittima. All'interno della stessa abitazione, sono stati poi rinvenuti anche sei grammi di hashish e una carta d'identità falsa, emessa dal comune di Este. Gli autori dell'aggressione sono stati tutti denunciati per lesioni personali e minacce aggravate.