Padova, 50enne riempito di botte dai bulli del figlio: aveva minacciato di denunciarli tre anni prima
Lo hanno picchiato in gruppo perché tre anni prima aveva minacciato di denunciarli. Per proteggere il figlio dai continui episodi di bullismo nei suoi confronti. L'aggressione è avvenuta lo scorso 11 settembre nel comune di Este, in provincia di Padova, ad opera di una baby gang locale. Vittima un uomo di 50 anni, accerchiato e malmenato brutalmente dal branco. Il genitore è stato ricoverato in ospedale con una prognosi di circa tre settimane, a causa delle ferite riportate.
Da tempo suo figlio subiva gli attacchi e i soprusi del branco. Deciso a sporgere denuncia – riporta il Corriere del Veneto – l'uomo aveva cambiato idea dopo aver parlato con un genitore di uno dei ragazzi coinvolti: quest'ultimo lo aveva convinto a desistere dal suo intento, non è chiaro come. Ma nonostante il dietrofront l'uomo ha subito comunque la ritorsione selvaggia del gruppo, consumata tre anni dopo in un parco pubblico della città, a suon di botte e minacce.
Una volta riconosciuto da un complice del branco, l'uomo è stato infatti raggiunto da quattro giovani – tra cui due minorenni – che si sono accaniti contro di lui a calci e pugni. Nella circostanza, uno degli aggressori gli avrebbe anche puntato un'arma addosso – poi rivelatasi finta – per spaventarlo ancora di più. In seguito al pestaggio, l'uomo ha riportato la rottura di una vertebra e svariate contusioni in tutto il corpo. Per la gravità delle lesioni, è stato necessario il ricovero in ospedale.
Sul caso hanno indagato i carabinieri di Este: "Quella sera avevo notato un ragazzino che mi osservava – avrebbe riferito la vittima ai militari – poi l'ho rivisto insieme a uno di quelli che avevano picchiato mio figlio, un attimo prima che mi arrivasse il primo pugno. Lì sul momento non mi ero neanche reso conto della situazione: tutto è accaduto in un istante, dopo che ho sentito uno di loro pronunciare la frase ‘eccolo è lui' ".
Grazie alla supervisione di alcune immagini di videosorveglianza, gli inquirenti sono riusciti a identificare gli autori dell'aggressione, già noti alle autorità locali per atti di violenza, furti e consumo di stupefacenti.
In casa di uno dei maggiorenni della banda – un 18enne che aveva già alcuni procedimenti penali aperti a suo carico – i carabinieri hanno trovato la pistola giocattolo utilizzata per intimidire la vittima. All'interno della stessa abitazione, sono stati poi rinvenuti anche sei grammi di hashish e una carta d'identità falsa, emessa dal comune di Este. Gli autori dell'aggressione sono stati tutti denunciati per lesioni personali e minacce aggravate.