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Pacemaker a torace aperto su bimba prematura di appena 1,4 Kg: intervento record a Taormina

Secondo i medici, è la paziente più piccola al mondo, in termini di peso, a ricevere il dispositivo elettronico che è il più piccolo esistente, poco più grande di una moneta da 50 centesimi. Alla piccola era stata diagnosticata una rara patologia immunitaria congenita ma ora potrà ritornare a casa con la mamma.
A cura di Antonio Palma
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Immagine di repertorio
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Un pacemaker a torace aperto su una bambina di appena un chilo e 400 grammi nata prematura. È l’intervento da record realizzato dagli esperti del centro cardiologico pediatrico del Mediterraneo di Taormina grazie a un team medico chirurgico multidisciplinare che ha avuto pieno successo. Secondo i medici, è la paziente più piccola al mondo, in termini di peso, a ricevere il dispositivo elettronico, il più piccolo esistente, poco più grande di una moneta da 50 centesimi.

Alla piccola era stata diagnosticata una rara patologia immunitaria congenita, definita sindrome di Sjogren, che può compromettere la normale conduzione elettrica del cuore, fino all'arresto cardiaco. La diagnosi sulla bimba, originaria di Agrigento, era arrivata già alla 28esima settimana di gestazione durante controlli pre parto all'ospedale San Vincenzo di Taormina.

Questo ha permesso ai medici dell'Unità operativa complessa di ginecologia ed ostetricia del nosocomio insieme a quelli della Cardiologia pediatrica del Ccpm di avviare un intenso monitoraggio sia della mamma che del feto.

A Causa della gravissima sindrome, che può portare a scompensi cardiaci anche durante la vita fetale, la mamma è rimasta ricoverata in ginecologia per tutto il tempo e per due mesi è stata sottoposta a terapia infusionale con immunoglobuline e cortisone oltre a controlli cardiologici quotidiani sia fetali che materni. Per aumentare le speranze alla piccola, i medici hanno ritardato il più possibile il parto fino alla 35esima settimana di gestazione.

Alla nascita, però, il ritmo del cuore della piccola non superava i 50 battiti al minuto e così alla neonata, nata prematuramente, è stato impiantato un pacemaker epicardico a torace aperto. Dopo oltre una settimana di ricovero nell'Unità operativa semplice di terapia intensiva neonatale, la neonata però non è migliorata, così si è proceduto a impiantare un pacemaker definitivo a torace aperto appoggiando gli elettrodi stimolatori sulla superficie del cuore.

Un intervento molto complesso che ha visto la partecipazione anche degli specialisti di anestesia e rianimazione generale e di anestesia e rianimazione post-cardiochirurgica. L’operazione chirurgica è avvenuta senza complicanze e ha avuto pieno successo. La bambina ora pesa 2,7 kg, ha ripreso un'alimentazione regolare e tornerà a casa con la mamma.

"Questo intervento rappresenta un grandissimo esempio di approccio multidisciplinare alle cardiopatie congenite” spiega il direttore del Ccpm Bambino Gesù di Taormina, concludendo: “Il ritorno della madre e della piccola a casa rappresenta un grande successo frutto di abnegazione e competenze maturate negli anni".

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