Pacco bomba a Milano davanti all’Eni Energy Store di Corso Sempione
Se negli ultimi giorni, la città di Milano è stata sconvolta dallo scandalo di Affittopoli, questa mattina è stato l'allarme di un pacco bomba a risvegliare di soprassalto il capoluogo lombardo. Secondo i programmi di chi lo aveva posizionato, l'ordigno sarebbe esploso nei pressi del trafficato Corso Sempione di Milano alle ore 13,50, come indicava l'orario del suo timer, provocando certamente gravissimi danni. La bomba è stato rinvenuto all'angolo tra corso Sempione e via Melzi d'Eril nei pressi dell'Eni-Energy Store e soltanto a cinquanta metri dalla sede della Redazione de "Il Fatto Quotidiano" e ad un centinaio di metri dalla sede della Rai. Secondo quanto è emerso dal quadro fornito dagli artificieri intervenuti tempestivamente sul posto, il pacco bomba era costituito da tre petardi collegati a delle bottiglie di benzina. Gli addetti alla sicurezza hanno quindi isolato il pericoloso ordigno e poi hanno ispezionato le strutture situate nelle vicinanze.
Ad accorgersi per primo della bomba è stato il gestore del negozio Eny Energy Store che ha subito lanciato l'allarme agli artificieri che sono riusciti a disinnescare per tempo l'ordigno, scongiurando una tragedia. Ora resta agli inquirenti, il compito di ricostruire la dinamica della vicenda e scoprire a chi era destinato il pacco, al cui interno non sono stati trovati biglietti o rivendicazioni.
Ai microfoni di Radio 24, Peter Gomez, un giornalista de "Il Fatto Quotidiano" ha escluso che l'ordigno possa essere stato indirizzato alla sua Redazione evidenziando il fatto che la bomba è stata rinvenuta proprio in prossimità della vetrina dell'Energy Store dell'Eni e comunque ad una certa distanza dalla sede del suo quotidiano.
