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Ottocento euro al mese per scaricare mille bagagli al giorno: la vita di un aeroportuale italiano

Dopo lo sciopero dei lavoratori aeroportuali del 15 luglio domani si terrà il primo incontro tra sindacati e aziende. Cuscito (CGIL): “Chiediamo di garantire ai dipendenti condizioni di lavoro migliori. Quelle attuali sono semplicemente inaccettabili”.
Intervista a Fabrizio Cuscito
Coordinatore del dipartimento Trasporto Aereo della FILT Cgil.
A cura di Davide Falcioni
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Migliaia di lavoratori aeroportuali sabato scorso, 15 luglio, hanno incrociato le braccia per otto ore nell'ambito di uno sciopero proclamato da Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Ugl per chiedere il rinnovo del contratto di lavoro scaduto da più di 6 anni. L'astensione dal lavoro ha visto un'ampissima partecipazione: secondo i sindacati ha aderito quasi il 100% dei lavoratori e delle lavoratrici a dimostrazione che le questioni poste sul tavolo non possono essere più ignorate. Se ciò avverrà – spiega a Fanpage.it Fabrizio Cuscito, Coordinatore del dipartimento Trasporto Aereo della FILT Cgil – nei prossimi mesi verrà proclamata una nuova mobilitazione: "Negli aeroporti lavorano persone che guadagnano meno di 800 euro al mese e che devono scaricare migliaia di bagagli al giorno per un salario da fame. Non possiamo più accettare questa situazione. Se le aziende non accoglieranno le nostre richieste sciopereremo di nuovo".

Fabrizio Cuscito, FILT Cgil
Fabrizio Cuscito, FILT Cgil

Sabato scorso, 15 luglio, i lavoratori del settore del trasporto aereo hanno scioperato per otto ore. Centinaia di voli sono stati cancellati in tutta Italia e decine di migliaia di passeggeri hanno subito gravi disagi. Ci ricorda le ragioni di questa mobilitazione, proclamata in piena estate?

Il contratto di questi lavoratori è scaduto da oltre sei anni e gli attuali salari medi negli aeroporti sono eccessivamente bassi per le esigenze delle persone e per il tipo di lavoro che svolgono, senza considerare il carovita, l'inflazione e tutto ciò che ne consegue. Come se non bastasse dopo il Covid la mole di lavoro è sensibilmente aumentata, mentre il personale scarseggia. Insomma, a queste condizioni non è più possibile lavorare.

Lei parla di salari bassi. Quanto guadagnano i lavoratori aeroportuali?

Negli aeroporti ci sono lavoratori e lavoratrici che guadagnano meno di 800 euro al mese, soprattutto se precari, mentre quelli con maggior anzianità di servizio possono arrivare a percepire fino 1.200 euro. Le cifre sono queste. E i turni che si effettuano sono massacranti. Prendiamo gli addetti al carico e scarico bagagli: quando arriva un volo intercontinentale con 300 passeggeri due persone devono scaricare 300 bagagli che possono arrivare a pesare 20/30 chili. Naturalmente finita questa mansione non vanno mica a casa: gli aerei da scaricare possono essere 4/5 nell'arco di un turno di lavoro. Parliamo di oltre mille bagagli. Tutto questo a fronte di un salario di meno di 800 euro al mese. È oggettivamente inaccettabile.

Negli ultimi giorni le temperature stanno sfiorando, e talvolta superando, i 40 gradi…

Sul piazzale di un aeroporto ci sono i fumi del cherosene, il cemento caldo della pista e i 40 gradi all'ombra. Pensate scaricare centinaia di bagagli di un aereo in queste condizioni, soprattutto nei velivoli più vecchi che non dispongono dell'ausilio di sistemi automatici di carico e scarico. Parliamo, per fare un esempio, di tutti i voli Ryanair.

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Alla luce di queste condizioni di lavoro qual è stata l’adesione allo sciopero di sabato scorso?

È stata pressoché del 100% in tutti gli scali italiani. Tutti quelli che hanno potuto scioperare l'hanno fatto: si è trattato di una mobilitazione molto sentita da lavoratori e lavoratrici, che ha unito anche il mondo sindacale e che ci ha fornito una grande forza contrattuale. Penso che anche le parole di Salvini ci abbiano aiutato… Faccio notare che mentre il Ministro dei Trasporti cercava di limitare il nostro diritto allo sciopero e minacciava provvedimenti a Londra Gatwick i lavoratori aeroportuali hanno proclamato otto giorni consecutivi di sciopero in piena estate. Insomma, ricordo che mentre in Italia abbiamo scioperato per otto ore in un Paese vicino come il Regno Unito si sciopera per otto giorni…

Dopo lo sciopero di sabato è stato riaperto un tavolo di trattativa con le aziende? 

Domani avremo la prima riunione post sciopero con le aziende del settore handling (biglietteria, check-in, carico e scarico bagagli, ecc.): si tratta di 4/5 società pressoché sconosciute all'opinione pubblica che tuttavia si avvalgono della maggior parte dei lavoratori aeroportuali. Parliamo di grandi aziende come Swissport, Aviapartner, Aviation Services, GH Italia e Airport handling, alle quali chiediamo di impegnarsi per garantire ai dipendenti condizioni di lavoro migliori. Quelle attuali, come detto, sono semplicemente inaccettabili.

Se le vostre richieste non verranno accolte prevedete altre giornate di sciopero nei prossimi mesi?

Sì, certo, se non raggiungeremo un accordo soddisfacente saremo costretti a indire un altro sciopero dopo l'estate. Mi auguro, tuttavia, che le aziende abbiano capito le ragioni dei lavoratori e la loro forza. Chiediamo che gli stipendi mensili vengano aumentati mediamente di 270 euro, escluse ovviamente le sei stagioni di vacanza contrattuale perse, per le quali faremo una richiesta a parte.

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