Osteria fa pagare 2 euro per un piattino vuoto, valanga di recensioni negative: “Erano stati avvertiti”
“Noi lo facciamo sempre e lo avevamo detto prima, avevamo già avvertito i clienti”, così dall’Osteria del Cavolo di Finale Ligure, in provincia di Savona, si difendono dopo la valanga di critiche piovute sul locale a causa di uno scontrino pubblicato sui social nel quale compariva un addebito di 2 euro per un “piattino condivisione”. Alla base di tutto infatti un piattino chiesto dai clienti per dividere l’unico primo che avevano ordinato, un piatto di trofie al pesto.
L’episodio risale a una quindicina di giorni fa ma è diventato oggetto di dibattito quando la giornalista Selvaggia Lucarelli ha postato la foto dello scontrino incriminato sui social, raccontando l’accaduto. “La mamma chiede un piattino per farne assaggiare un po’ anche alla bambina di tre anni che ha già mangiato. Sul conto le mettono due euro per il piattino”, recita il post che inevitabilmente ha scatenato una valanga di reazione e commenti, quasi tutti contro il locale per aver fatto pagare il piattino alla bimba, oltre al coperto.
Un comportamento che dall’Osteria ligure, gestita a conduzione familiare, difendono però a spada tratta. “Quando i clienti prendono un solo primo in tutto e poi dividono il piatto senza spendere nemmeno una grossa cifra, noi facciamo sempre pagare il piatto a parte”, hanno spiegato a Fanpage.it dal locale, aggiungendo che ad ogni modo i clienti vengono avvertiti sempre del fatto che oltretutto sarebbe segnalato sul menù. "Noi siamo una struttura a conduzione familiare e il lavoro che si fa in cucina va pagato" hanno aggiunto dalla struttura.
“Il lavoro va remunerato. Ho 76 anni e lavoro con passione, ma è giusto che io venga pagata per quello che faccio” ha confermato la titolare e cuoca dell’Osteria a Morning news, raccontando inoltre una versione leggermente diversa del fatto. “Nel caso specifico i clienti avevano preso un primo e un secondo in tre. Di piatti supplementari ne ho portati ben quattro, per questo ho fatto pagare due euro” ha spiegato la donna che non si dice preoccupata nemmeno delle recensioni negative piovute ora sul ristorante.
“Le parole dette sui social e le recensioni negative non mi preoccupano, sono fiera del mio lavoro” ha spiegato. Eppure il locale in poche ore ha perso gran parte della reputazione accumulata nel tempo dopo che molti utenti del web non si sono fermati ai commenti sui social, ma si sono riversati su Google e altre piattaforme per lasciare decine di recensioni negative pur non avendo mai consumato nel locale. Contro l’Osteria si è scatenato il cosiddetto review bombing con i profili web del locale subissati da critiche e insulti, una vera e propria tempesta di recensioni negative che hanno abbassato drasticamente la media dei voti del locale.