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Ossa umane e una bici trovate nel bosco: sarebbero di Pasquetta Castellan, scomparsa 8 mesi fa

Le ossa umane trovate in un bosco di San Benigno Canavese il 5 aprile sarebbero di Pasquetta Castellan, la 79enne scomparsa da Volpiano il 31 luglio. La conferma arriva da un post diffuso sui social dal programma “Chi l’ha visto?” che si era occupato del caso. Insieme ai resti erano stati rinvenuti anche una bicicletta nera, degli indumenti e i documenti della 79enne.
A cura di Eleonora Panseri
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Da sinistra, Pasquetta Castellan, 79 anni. Una delle ultime immagini della donna prima della scomparsa.
Da sinistra, Pasquetta Castellan, 79 anni. Una delle ultime immagini della donna prima della scomparsa.

Le ossa umane trovate in un bosco di San Benigno Canavese il 5 aprile sarebbero di Pasquetta Castellan, la 79enne scomparsa da Volpiano il 31 luglio.

La conferma arriva da un post diffuso sui social dal programma "Chi l'ha visto?" che si era occupato del caso. Insieme ai resti erano stati rinvenuti anche una bicicletta nera, degli indumenti e i documenti della 79enne.

La pensionata, conosciuta in città con il soprannome di ‘Graziosa', era scomparsa il 31 luglio. Il giorno prima era andata a trovare la figlia e il genero a cui aveva parlato dei programmi per l'indomani. Un elemento che, con il senno di poi, non aveva fatto pensare a un allontanamento volontario.

Le ricerche della 79enne per mesi non avevano portato a nulla. Ma lo scorso sabato alcuni ciclisti hanno notato la bici vicino a un ruscello, nelle campagne tra Leinì e Lombardore. Una scoperta che ha subito fatto scattare l’allarme.

E così il giorno seguente, durante alcune perlustrazioni dell’area, sono stati individuati anche i documenti della donna, oltre che vestiti e resti umani. Il materiale è stato raccolto e schedato dai Carabinieri per poi essere sottoposto ai successivi accertamenti.

La Procura di Ivrea ha sempre ipotizzato un allontanamento volontario e ora sembrerebbe propendere per il tragico incidente. Ma la figlia della 79enne, che aveva denunciato la scomparsa, non crede che la donna sia stata in grado di arrivare da sola nel bosco.

"Appena sono arrivata sul posto – ha spiegato in un'intervista a Torino Cronacail primo pensiero che ho avuto è che mia madre lì non ci sarebbe mai andata da sola".

"Ci si arriva percorrendo un sentiero e, prima ancora, avrebbe dovuto pedalare lungo strade molto trafficate, come la 460. – ha osservato ancora – Lei non avrebbe mai fatto nessuna delle due cose e quella non era una zona in cui era solita andare".

"È un mistero, non riusciamo a darci una spiegazione. – ha aggiunto la donna – Mi auguro solo che le indagini vengano condotte come si deve, senza dare nulla per scontato in partenza".

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