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Ospedale in Fiera a Milano, un infermiere: “Non funziona perché manca personale formato”

“I colleghi del Pronto Soccorso mi hanno detto che hanno inviato un paziente intubato all’Ospedale di Circolo di Varese: hanno inviato un paziente da Milano a Varese quando qui abbiamo la Fiera. La verità è che la struttura in Fiera a Milano non li accoglie perché non è in grado di accoglierli”. A parlare a Fanpage.it è un infermiere di Milano che denuncia una carenza di personale specializzato per la gestione dei 208 posti letto per la terapia intensiva, inaugurati lo scorso 31 marzo alla Fiera di Milano. “Ci sono 8 pazienti in carico. Un pochino mi ha fatto male il cuore”.
A cura di Valeria Deste
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Il 31 marzo 2020 viene inaugurato l'ospedale, pensato per accogliere fino a 208 pazienti, all’interno della Fiera di Milano: "È il più grande reparto di terapia intensiva d'Italia", era stato dichiarato in conferenza stampa. I toni erano entusiastici e l’impresa era stata addirittura definita un miracolo reso possibile grazie a "uno sforzo enorme". Il costo? Stando alle cifre ufficiali, 21 milioni di euro. Un mix di soldi pubblici e di donazioni private.

La polemica: Fortunatamente non è servito

A meno di due settimane da quella data, in una seconda conferenza stampa, l’assessore al Welfare di Regione Lombardia, Giulio Gallera, afferma che "l’ospedale fortunatamente non è servito". È polemica. I primi a chiedersi se quei soldi non potessero essere spesi per potenziare le Asst, già in prima linea per far fronte all’emergenza Covid, sono gli operatori sanitari. "Parte di quei soldi potevano essere investiti, o per migliorare le condizioni economiche di medici e infermieri che fanno regolarmente straordinari non retribuiti – spiega a Fanpage.it un infermiere di Milano che chiede di rimanere anonimo -, oppure per potenziare i servizi dedicati ai pazienti cronici che, a causa di questa emergenza, stanno subendo vari disagi e ritardi nell’erogazione di prestazioni sanitarie, ad esempio sulle tac".

Manca personale formato

Lo scarso utilizzo dei posti letto nelle terapie intensive della struttura allestita in Fiera a Milano, sembra dipendere soprattutto dalla carenza di personale formato. "Stanotte (due giorni fa, ndr) i colleghi del Pronto Soccorso mi hanno detto che hanno inviato un paziente intubato all’Ospedale di Circolo di Varese – continua l’infermiere -: hanno inviato un paziente da Milano a Varese quando qui abbiamo la Fiera. La verità è che la struttura in Fiera a Milano non li accoglie perché non è in grado di accoglierli". Questo, secondo l'infermiere, perché mancano operatori formati: "Un mio collega che è stato trasferito nella struttura di Milano arriva da una esperienza in Terapia Intensiva, gli altri infermieri arrivano o da case di riposo o sono neolaureati. Non è colpa loro, si trovano a gestire un paziente intubato e ventilato senza averne le competenze". Gli infermieri non mancano, ma per lavorare in Terapia intensiva bisogna essere formati: non ci si improvvisa: "La Protezione Civile ha trovato fino a novemila infermieri disposti a prendere servizio durante questa emergenza, ovviamente non tutti i novemila sono spendibili per la Terapia Intensiva, in grado di lavorare in autonomia. Non so – commenta amaramente l'infermiere – 21 milioni spesi così".

I medici arrivati dalla Tunisia sono in Fiera seduti

Anche nella struttura ospedaliera in Fiera, come già accaduto per gli ospedali da campo allestiti nel Cremonese, è arrivata la "cavalleria" dall’estero. Si tratta di un team di medici provenienti dalla Tunisia, le cui spese legate al vitto e all'alloggio sono a carico di Regione Lombardia. "Questi medici sono in Fiera seduti. Io stanotte (due giorni fa, ndr) sono andato a vedere i dati e attualmente ci sono 8 pazienti in carico. Un pochino mi ha fatto male il cuore".

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