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Orso insegue coppia di fidanzati per centinaia di metri, Provincia di Trento chiede abbattimento di M90

“Con la sicurezza delle persone non si scherza” ha dichiarato l’assessore provinciale alle foreste, annunciando la richiesta di abbattimento dell’orso M90. L’esemplare avrebbe inseguito una coppia di fidanzati nel primo pomeriggio di domenica lungo una strada forestale nel comune di Mezzana.
A cura di Antonio Palma
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L'orso M90 in una delle sue incursioni in città
L'orso M90 in una delle sue incursioni in città

Una nuova richiesta di abbattimento di un orso è in arrivo dalla Provincia autonoma di Trento. Questa volta nel mirino delle autorità trentine l’esemplare identificato con la sigla M90 che sarebbe stato protagonista di un pauroso inseguimento avvenuto nel pomeriggio di ieri, domenica 28 gennaio. A comunicarlo è stato lo stesso ente locale, spiegando di aver già informato Ispra per i dovuti passaggi che porteranno alla richiesta di abbattimento.

L’episodio scatenante della richiesta l’inseguimento dell’orso nei confronti di una coppia di fidanzati avvenuto nel primo pomeriggio di domenica lungo una strada forestale nel comune di Mezzana. L’orso M90 avrebbe inseguito la coppia di escursionisti per centinaia di metri prima di essere messo in fuga dal rumore di alcune moto in arrivo.

Stando al racconto dei due fidanzati trentenni, l’orso sarebbe apparso all’improvviso da dietro mentre passeggiavano sulla strada forestale che porta verso malga Farini. L’animale li avrebbe inseguiti per centinaia di metri lungo la strada che si trova a pochi metri dal centro del paese ma fortunatamente senza avvicinarsi troppo e senza attaccarli.

Anche se non si sono registrati feriti, la Provincia di Trento ha deciso di avviare la pratica per l’abbattimento di M90 ritenendolo un orso pericoloso. “Con la sicurezza delle persone non si scherza” ha dichiarato l'assessore provinciale alle foreste, caccia e pesca Roberto Failoni, aggiungendo: “Dopo tute le considerazioni e se verrà confermato che l’esemplare è M90, procederemo subito con la richiesta di rimozione immediata dell’orso”

La Provincia infatti ha comunicato che sta lavorando per ricostruire i fatti e accertare con sicurezza quanto accaduto al fine di perfezionare la richiesta di rimozione dell’orso tramite abbattimento. Secondo le autorità locali, l’animale in più occasioni – a partire dal 2023 – è entrato in contatto con umani e per questo considerato un esemplare confidente, noto per le sue scorribande in nei centri abitati della Val di Sole.

A ottobre M90 era anche stato investito da un'auto, sempre a Mezzana. “Già dotato di radiocollare, questo esemplare problematico è stato oggetto di numerosi tentativi di dissuasione anche nello scorso anno” sostengo dalla Provincia di Trento.

Lav: "Fugatti accusa gli animali, colpevoli solo di essersi comportati come tali"

Le associazioni animaliste però sono già sul piede di guerra. Molti ricordano infatti che l’orso con ogni probabilità ha semplicemente allontanato le persone e che se le avesse davvero inseguite, non avrebbe avuto problemi a raggiungerle. “La politica ammazza selvatici di Fugatti colpisce ancora: invece di complimentarsi per il corretto atteggiamento degli escursionisti, invece di complimentarsi con il pronto intervento di altri cittadini, dichiara di voler uccidere M90, orso ‘problematico' secondo la provincia. Ancora però attendiamo un qualunque segno di voler attuare un piano di prevenzione, sensibilizzazione e informazione dei cittadini, che consenta di evitare che situazioni normali, si trasformino inevitabilmente in situazioni di pericolo" denunciano dalla Lav, aggiungendo: "Prevenzione che comprende anche un monitoraggio attento del territorio da parte del Corpo Forestale Provinciale e l’uso del potere di ordinanza, strumento in mano ai sindaci – se davvero motivati ad evitare questi incontri – che permetterebbe di vietare, a tutela dell’incolumità pubblica, l’accesso a determinate aree per determinati periodi dell’anno e in particolari condizioni” ha dichiarato Simone Stefani. "Il Presidente Maurizio Fugatti continua invece ad accusare gli animali, colpevoli solo di essersi comportati come tali e di essersi difesi dall’ingerenza umana" concludono dalla Lav.

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