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Orrore a Padova, padre seviziava il figlio di 5 mesi per ottenere sussidi e risarcimenti dall’ospedale

Un caso agghiacciante di maltrattamenti su un neonato emerge dalle indagini della Squadra Mobile di Padova. Il padre, un 22enne arrestato il 30 ottobre, è accusato di aver inflitto lesioni gravi al bambino per sfruttarne una futura disabilità e ottenere risarcimenti.
A cura di Davide Falcioni
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immagine di repertorio
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Non solo sussidi statali per un figlio disabile. Il 22enne che lo scorso autunno è stato arrestato per maltrattamenti su un neonato di 5 mesi puntava anche a una causa civile contro l’Ospedale di Padova, con cui mirava a ottenere un cospicuo risarcimento per i danni subiti dal bimbo. Un piano cinico, che si aggiunge al già grave quadro emerso dalle indagini della Squadra Mobile di Padova.

Il bambino, dopo essere stato ricoverato nel reparto di Pediatria, è stato dimesso poche settimane dopo l’arresto del padre ed è ora affidato ai Servizi Sociali. La madre, secondo gli accertamenti della polizia, non sarebbe coinvolta e risulterebbe all’oscuro delle violenze.

Le violenze in una villetta del vicentino

Il 22enne, residente con la compagna in una villetta a Camisano Vicentino (Vicenza), è accusato di maltrattamenti e lesioni gravi. Già padre di un altro figlio, il giovane era sotto osservazione da due giorni quando è stato colto in flagrante. Gli agenti della Mobile avevano installato telecamere nella stanza dell'ospedale in cui era ricoverato il neonato, puntate sulla porta e sul letto.

Le immagini hanno mostrato il padre entrare ripetutamente nella camera con fare circospetto e controllando di non essere visto da nessuno. Una volta certo di essere solo, si avvicinava al letto del figlio, mettendogli le dita in bocca e schiacciandogli il petto. Manovre ripetute più volte, interrotte solo quando sentiva avvicinarsi qualcuno.

I sospetti degli inquirenti: il padre voleva denunciare l'ospedale

Secondo gli inquirenti, lo scopo del giovanissimo padre non sarebbe stato quello di uccidere il bambino, bensì quello di provocargli una disabilità permanente, da sfruttare per ottenere sussidi statali e risarcimenti. Le manovre di ostruzione delle vie aeree, come infatti riferisce Il Gazzettino, sembravano mirate a causare danni fisici vita natural durante. Non solo: tra le pieghe delle indagini sta emergendo il sospetto che il padre volesse far ricadere le responsabilità dei danni sull’ospedale, lamentando una presunta negligenza dei medici. Una strategia calcolata, che avrebbe potuto fruttargli un risarcimento significativo.

I primi sospetti dei medici

I primi ricoveri del neonato risalgono a un mese e mezzo dopo la nascita, all’ospedale di Vicenza. I dottori avevano notato danni alla gola e allo sterno, malgrado l’assenza di segni evidenti sul corpo. Ogni volta che le condizioni del bimbo sembravano migliorare, però, si verificava una ricaduta. Ad agosto, il piccolo era stato trasferito alla Pediatria di Padova, ma il copione si era ripetuto: ogni volta che i medici annunciavano le dimissioni, le condizioni del neonato si aggravavano all'improvviso, spesso in concomitanza con le visite del padre. Il sospetto dei medici è cresciuto fino a portare, tra il 28 e il 29 ottobre, alla segnalazione del caso alla polizia. L’installazione delle telecamere e il successivo arresto del 22enne hanno portato alla luce l’orrore.

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