Orrore a Osimo, 41enne massacrata a botte in casa: fermato il compagno per omicidio
Orrore a Osimo, in provincia di Ancona dove una donna di 41 anni è stata trovata morta nella sua abitazione, massacrata a botte in casa. La vittima è Ilaria Maiorano.
Nessun dubbio sul fatto che si sia trattato di un delitto e dalle prime indagini si configura un nuovo caso di femminicidio. Per il delitto le forze dell’ordine infatti hanno fermato poco dopo il compagno, il quarantenne El Gheddassi Tarik, che è stato condotto in caserma per essere interrogato.
La terribile scoperta è avvenuta questa mattina, martedì 11 ottobre, intorno alle 11, nella casa di residenza della donna in via Montefanese, a Osimo, comune marchigiano a metà strada tra Ancona e Macerata. Sul posto, un casolare fuori mano in una zona di campagna, sono accorsi i carabinieri della locale stazione dopo una chiamata al 112 da parte di una parente della donna che parlava di una possibile lite violenta in casa.
I militari, dopo aver accertato la morte della vittima con i sanitari del 118, hanno subito messo sotto torchio il compagno della donna, già noto alle forze dell'ordine e agli arresti domiciliari. L'uomo però ha negato sostenendo che la donna è caduta battendo accidentalmente la testa. Lui e la vittima erano sposati da tempo e avevano avuto due figli piccoli.
Dopo la scoperta del delitto e del corpo della quarantunenne, nel casolare sono accorsi anche alcuni familiari e amici secondo i quali i due erano sposati con rito civile da diversi anni.
Il trambusto, scatenato dall'arrivo delle forze dell'ordine del Reparto Operativo dei carabinieri di Ancona, ha attirato l'attenzione della comunità locale e sul luogo del dramma è accorso anche l'Imam della comunità islamica di Osimo che conosceva la vittima e il compagno fermato.
L'Imam parla di una "famiglia tranquilla" che frequentava la moschea locale e dice che nulla faceva sospettare quanto accaduto.
L'abitazione intanto è off limits, circondata da un cordone di carabinieri e polizia locale. Sul posto anche il medico legale per un primo esame esterno del corpo, che darà le prime evidenze in attesa della successiva autopsia che sarà disposta dall'autorità giudiziaria. Le prime indicazioni, però, indicano ferite non compatibili con una caduta ma con
delle violente percosse.
Per lo stesso motivo sono stati fatti intervenire gli esperti della scientifica per i rilievi dentro e fuori l'abitazione dove si è consumato il delitto alla ricerca di prove e indizi che possano ricostruire quanto accaduto.