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Orrore a Lecce, cane incatenato sul balcone muore impiccato tentando di liberarsi

I vicini della proprietaria hanno lanciato l’allarme, sentendo i lamenti del labrador di quattro anni. La denuncia: “Inspiegabile che qualcuno adotti un cane solo per relegarlo in isolamento, per di più l’uso della catena è vietato”.
A cura di Matteo Pelliccia
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Immagine di repertorio
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Un cane è stato tragicamente trovato senza vita sul terrazzo, impiccato mentre cercava disperatamente di fuggire dopo essere stato legato. Questa dolorosa storia proviene da Lecce, dove la proprietaria è stata denunciata. I lamenti del labrador, un cane di circa quattro anni, hanno attirato l'attenzione dei vicini, che hanno immediatamente allertato le autorità.

Tuttavia, quando i soccorsi sono arrivati, purtroppo non c'era più nulla da fare per il povero cane, che aveva perso la vita per asfissia. Grazie al microchip, è stato possibile identificare la proprietaria e denunciarla.

"Non riesco davvero a capire perché qualcuno decida di adottare un cane solo per relegarlo in isolamento su un balcone, terrazza o giardino. Purtroppo, molte persone fanno ancora scelte del genere. È ancora più preoccupante quando, come in questo caso, il cane viene tenuto legato a una catena, cosa che è ormai vietata in quasi tutte le regioni italiane" commenta Piero Rosati, presidente di LNDC Animal Protection.

"L'isolamento e la detenzione a catena rappresentano tra le peggiori forme di maltrattamento verso un cane. Questo povero labrador era così esausto da questa catena che aveva cercato in ogni modo di liberarsi, senza riuscirci a causa del collare che gli stringeva il collo" continua Rosati. LNDC in Italia è presente in 17 regioni e circa 50 province per un totale di 2145 risorse umane, attive nei canili e nel soccorso degli animali, nella raccolta firme per le petizioni e organizzazione di iniziative ed eventi.

L'associazione ha presentato una denuncia contro la proprietaria per maltrattamento degli animali e detenzione incompatibile con la natura dell'animale, causante gravi sofferenze che in questo caso hanno portato alla morte del cane.

"Come sempre, incoraggiamo i cittadini a segnalare situazioni simili alle autorità competenti. Se queste non rispondono, potete scriverci a avvocato@lndcanimalprotection.org e faremo tutto il possibile per intervenire prima che accada qualcosa di irrimediabile, come in questo caso" spiega Rosati.

"Chi adotta un cane dovrebbe farlo diventare parte della famiglia e condividere la propria vita con lui. Se non si ha questa intenzione, è meglio evitare di prendere un cane", ha concluso Rosati.

Dello stesso avviso, Assofido-Codacons, associazione aderente al Codacons che si occupa esclusivamente della difesa degli animali, presentando un esposto (ossia una segnalazione all'autorità di pubblica sicurezza di un dissidio tra privati per chiedere di comporre il contrasto) alla Procura della Repubblica di Lecce.

Nella nota, si legge che "alcuni articoli di stampa hanno riportato la notizia della morte di un labrador di soli quattro anni, morto per asfissia impiccandosi involontariamente al parapetto del lastricato solare dell'abitazione in cui era detenuto, in un ultimo tentativo di cercare la libertà".

"Il Dipartimento condivide le preoccupazioni espresse da Pierre Luigi Trovatello, guardia zoofila e membro della Commissione per la prevenzione del randagismo della Regione Puglia, riguardo al fatto che nella Regione Puglia sia vietata la detenzione di cani su lastricati solari, balconi e verande, e ancor di più la detenzione a catena, poiché queste pratiche non rispettano l'etologia di un cane o di un gatto" continua l'esposto.

Assofido-Codacons ha chiesto alla Procura della Repubblica di utilizzare tutti i mezzi investigativi consentiti dalla legge per effettuare i necessari controlli al fine di verificare quanto segnalato.

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